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29 Ottobre 2016

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“NO” ALLA CONTRORIFORMA DELLA COSTITUZIONE E DEI DIRITTI SINDACALI NEI LUOGHI DI LAVORO

Oggi l’attacco alle libertà sindacali ed alla democrazia nei luoghi di lavoro rappresenta non solo una “grave eversione costituzionale” ma innanzitutto una “grande questione politica e di classe” perché “solo se i lavoratori saranno più forti saranno più forti i diritti di tutti”: senza la mobilitazione dei lavoratori e la democrazia nei luoghi di lavoro la Costituzione sarà comunque destinata a rimanere un “sepolcro imbiancato”, e ciò indipendentemente dall’esito referendario!
Ma, proprio perché la controriforma costituzionale è figlia della concertazione sindacale e politica,  solo il “NO” operaio al referendum del 4 dicembre potrà “fare la differenza” !  

 PERCHÉ LA DEMOCRAZIA È “QUALCOSA CHE SI MANGIA”

Con continui furti di democrazia messi in atto in questi decenni con la concertazione sindacale e politica hanno smantellato le libertà sindacali, precarizzato e messo in fascia di povertà milioni di lavoratori (e quella parte della società sempre più emarginata che ai lavoratori fa riferimento) sottoponendo tutti e tutte alla “moderna schiavitù economica” !  
Questo lo sanno bene i “ladri di democrazia” dei sindacati confederali e qualche preteso sindacato di “base” che, rivendicando privilegi per sé (da “sindacato giallo”) in questi anni hanno consapevolmente “ingabbiato” l’insieme dei diritti dei lavoratori firmando col padronato accordi-capestro (come quelli del CCSL FCA,CNHI ed aziende collegate, o il Testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014) per impedire l’esercizio di fondamentali diritti Costituzionali quali le libere elezioni sindacali nei luoghi di lavoro e lo stesso diritto di sciopero.
Questi accordi non solo vanno contro la Costituzione ma stanno di fatto contribuendo allo smantellamento della stessa, ed al rafforzamento della inquietante deriva autoritaria dell’intero  sistema politico, istituzionale e sindacale in Italia!
Ed oggi siamo al paradosso dell’indizione di “sciopero generale contro Renzi e la controriforma costituzionale e per la tutela dei diritti dei lavoratori” (sic), per i prossimi 21 e 22 ottobre, proprio da parte di qualche organizzazione sindacale che, con la firma del testo unico sulla rappresentanza del 10 gennaio 2014, ha contribuito a chiudere la Costituzione e la democrazia sindacale al di fuori di ogni posto di lavoro, sia pubblico che privato.
Dal “pacchetto Treu alla “legge Fornero”, dagli accordi Fiat di Pomigliano al Jobs act, al contratto nazionale del pubblico impiego alla privatizzazione dei servizi sociali alla controriforma costituzionale, stanno di fatto ridisegnando l’organizzazione sociale della produzione e dei servizi per la definitiva trasformazione della democrazia, dei diritti dei lavoratori e di quelli sociali in “appendici secondarie e variabili dipendenti del sistema economico”!
Il “NO” operaio, e dei lavoratori in generale, al prossimo referendum costituzionale, significando per la sua valenza oggettiva un  “voto di classe” potrà rappresentare  un primo ed importante passo del necessario percorso di “ricostruzione politica e sindacale del Movimento Operaio”.  

 SLAI COBAS - COORDINAMENTO NAZIONALE - ottobre 2016