TRATTATIVA:

sempre più presi per il naso!

E’ sempre antipatico affermare: l’avevamo detto. Purtroppo in questo caso è proprio così: lo stato attuale della trattativa con l’amministrazione è il prodotto della sconsiderata strategia adottata nei mesi scorsi dai sindacati confederali e autonomo e dalla maggioranza della RSU. Aver accettato di firmare l’intesa sul Contratto Decentrato senza legare questa firma alla soluzione degli altri problemi del lavoro in Regione si è confermato un grave errore.

 

COSA STA SUCCEDENDO? dalla firma definitiva del 00.00.2006 sull’intesa, che contraddiceva il mandato ricevuto in assemblea da parte dei lavoratori, si sono svolti diversi incontri con la controparte, compreso un “tavolo tecnico”, per dirimere le questioni relative alle famigerate “circolari” di luglio su part-time, malattia e ferie. Quelli che sembravano solo strumenti di pressione per una rapida conclusione dell’intesa sul Contratto integrativo, una volta raggiunto questo obiettivo politico sono di nuovo in campo. Un passo avanti si è avuto solo sul part-time, con la modifica della circolare che ora non parla più di contratti a termine (illegittimi): il concetto però resta nell’introduzione alla circolare, sempre al suo posto sull’intranet, che riporta il progetto a medio termine dell’amministrazione. Su ferie e malattia non si riesce a fare un passo in avanti, e cominciano ad arrivare i primi ordini di servizio e minacce di provvedimenti disciplinari.

 

PERCHÉ STA SUCCEDENDO? In sostanza l’amministrazione continua a far melina, per non affrontare i problemi veri, quali piano occupazionale, precariato, sistema regionale allargato (con i corollari di ulteriori ristrutturazioni, esternalizzazioni e riduzioni di diritti). Senza parlare della concertazione sui criteri dei passaggi orizzontali, che aleggia minacciosa. L’atteggiamento dilatorio ed estremamente arrogante della delegazione trattante dell’ente, al di là del carattere dei singoli componenti, lancia però anche un altro messaggio diretto in primo luogo ai lavoratori e poi a quelli che dovrebbero rappresentarli: benessere organizzativo e dei lavoratori sono solo balle. La reale volontà è quella di aumentare il controllo sul lavoro e LA VITA delle/dei dipendenti, anche fine a se stesso (vedi fruizione ferie), per renderli docili alle prossime riduzioni di personale. Intanto, siamo già scesi sotto il “muro” dei tremila lavoratori, 100 in meno in due anni scarsi, mentre le lavoratrici e i lavoratori precari rimangono invisibili: la loro esistenza viene negata senza tema di ridicolo dai fieri rappresentanti dell’azienda che ci governa (o, meglio, “ci comanda”…).

 

I SINDACATI CHE FANNO? A parte quelli che trattano su tavoli separati (salvo irridere l’RSU al tavolo comune…), fra i sindacati confed-autonomi regna il disorientamento. Non possono negare di sentirsi presi in giro, ma non osano alcun passo di denuncia della politica negoziale dell’amministrazione. La RSU è sempre più marginalizzata, è finora riuscita solo a firmare due dichiarazioni a verbale su ferie e malattia. Senza una spinta dei lavoratori, si rischia di marcire in questa situazione. Le assemblee di ottobre si rivelano sempre più un’occasione mancata, anzi: UN VERO SPRECO DELLA FORZA DEI LAVORATORI. CI AUGURIAMO CHE ANCHE LA LORO PAZIENZA (come la nostra) SIA VICINA AL LIMITE…

 

I delegati RSU

SLAI Coba