2007-04-14 01:17:00 |
di ROBERTO PANO* - All’ultimo sciopero, proclamato dai sindacati dello stabilimento Fiat di Termoli, ha aderito circa il 90% dei lavoratori. |
Se si considera poi che il restante 10% di manodopera era rappresentato per lo più da lavoratori interinali e con contratto a termine (personale molto facilmente ricattabile), allora si può sicuramente affermare che lo sciopero del 10 Aprile, indetto per non anticipare il turno notturno di lavoro in un giorno festivo, è pienamente riuscito. Se l’adesione ad uno sciopero è così massiccia ci sarà pure un motivo… Per comprenderlo, è necessario fare una breve cronistoria dei fatti e tornare al lontano 1994, anno in cui la Fiat, con la complicità di tutti i sindacati presenti (CGIL, CISL, UIL, FISMIC, CISAL, UGL) firmarono un vergognoso accordo sindacale con il quale istituirono i diciotto turni, abolendo, di fatto, il riposo del Sabato e della Domenica. Prima della firma, l’accordo venne sottoposto alla valutazione dei lavoratori attraverso un referendum. Tale accordo fu sonoramente bocciato dalle maestranze, ma i sindacalisti dell’epoca si infischiarono della volontà dei lavoratori e continuarono nel percorso intrapreso con l’azienda. Furono giorni di lotta. Anche il mondo politico dell’epoca, e addirittura il clero, si schierarono contro i lavoratori, paventando fantastiche quanto false “assunzioni” e “notevole sviluppo economico” . In realtà l’accordo altro non era che il totale aderire dei lavoratori alla volontà del padrone… A schierarsi con i lavoratori e con i sindacalisti dei cobas, fu solo il neonato circolo di rifondazione Comunista, di cui ero segretario cittadino. Da allora ad oggi è stato un continuo cambio e aggiustamento dei turni di lavoro nello stabilimento Fiat di Termoli, con giornate di lavoro, festive e non, spesso concordate con le organizzazioni sindacali di categoria; ma la cosa più evidente è che tale regime di orario non è mai stato completamente digerito dai lavoratori, a prescindere dalla sigla sindacale di appartenenza. E’ arrivato il momento di rivedere tutto l’impianto dell’accordo del 1994 e possibilmente smantellarlo completamente. E’ giunta l’ora per quelle organizzazioni sindacali che firmarono un vergognoso accordo contro la volontà dei lavoratori di fare il mea-culpa e di ammettere il fallimento di quel sindacalismo fatto di totale asservimento alla volontà dei padroni. *Responsabile lavoro e sviluppo P.d.C.I. Molise |