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Ucciso mentre lavora a Vibo

Un netturbino schiacciato da un'auto contro l'autocompattatore.
Ferito un collega.
Il Giornale di Calabria, 24-5-2007

VIBO VALENTIA. È di un morto e due feriti il bilancio dell'incidente avvenuto intorno alle 4 di ieri mattina nel centro abitato di Vibo Valentia, tra un'autovettura ed un autocompattatore della "Proserpina", la società a capitale pubblico e privato che ha in appalto la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Oltre al netturbino Gianfranco Carfì, 41 anni, che è morto quasi sul colpo dopo essere stato schiacciato contro il mezzo per la raccolta dei rifiuti da una Fiat Panda guidata da Giuseppe Russo, dipendente di una società di vigilanza rimasto anch'egli ferito, c'è un altro netturbino, Domenico Fortuna, 35 anni, che è stato colpito di striscio mentre si trovava accanto al suo compagno di lavoro Carfì e che a sua volta è stato ricoverato in ospedale. Per poter disincastrare l'autovettura si è reso necessario anche l'intervento dei vigili del fuoco che hanno lavorato fino alle 7 di ieri mattina. Gianfranco Carfì, da tutti ritenuto una lavoratore esemplare, lascia la moglie, una casalinga di qualche anno più giovane e due figlie, una di 4 ed un'altra di 15 anni. Nella mattinata di ieri il coordinamento provinciale Slai Cobas, che con la "Proserpina" ha da poco chiuso una vertenza sindacale, ha emesso un comunicato stampa in cui, fra l'altro, scrive che "a morire questa volta è uno di quei lavoratori che spesso, senza riflettere, vengono definiti assenteisti. Gianfranco Carfì muore perché un altro lavoratore, mentre è alla guida di un auto di un istituto di vigilanza, svolge il proprio lavoro. Ma qualcuno ha mai indagato - si chiedono i Cobas - su quante ore di lavoro sono costretti a fare di seguito e di notte, se è vero che è stato un colpo di sonno a provocare l'incidente?. Ci riteniamo parte lesa - continua il comunicato - e faremo tutto ciò che è possibile affinché fatti del genere non avvengano più. Non lasceremo comunque la famiglia Carfì da sola. Faremo di tutto per garantire il pieno sostegno".