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SLAI Cobas ATM Milano: CGIL-CISL-UIL-ORSA…, OVVERO: COME FAR PAGARE SEMPRE AI SOLITI

Ormai è un classico del padronato nazionale quello ti tenere in “ostaggio” lavoratori per far ingoiare schifosi accordi. È un rito trito e ritrito. A pagare le cattive gestioni (pare di 19 mln. di euro  il buco in ATM) devono essere sempre gli stessi dovendo anche salvaguardate le favolose buonuscite (per dirigenti e funzionari) tipiche di tante aziende. Ancora una volta siamo a puntare l’indice verso chi, questi selvaggi accordi, sono lì pronti a sottoscriverli (se non già sottoscritti): i sindacati.

 

 

Se la voce che gira sarà confermata, questa volta avremo in ATM un accordo quadro di quelli da fantascienza che prevede, come nucleo centrale, in cambio dell’annullamento di esternalizzazioni (minacciate) l’offerta al signor padrone di un consistente aumento di orario di lavoro. Non c’è che dire, siamo alla fine, siamo alla “Caporetto” dei lavoratori. Ecco come si raggiunge il tanto sospirato pareggio di bilancio.

 

I fatti probabilmente sono noti. Di fronte a linee extraurbane ATM appaltate, la prima delle quali dovrebbe essere la 120 dal 1° luglio, e di fronte alla minacciata cessione di un gruppo di conducenti alla società subentrante (Autoguidovie), CGIL CISL UIL ORSA hanno pensato di non opporre alcun conflitto. Anzi, mandando un po’ tutti in cortocircuito, hanno preferito indire scioperi a sostegno di piattaforme per niente chiare piuttosto che elevare a stella polare la dignità dei lavoratori e dare forza alla testa d’ariete dell’unità dei lavoratori. È inimmaginabile lo stravolgimento che potrebbe esserci nei ritmi di vita di migliaia di lavoratori passando dalle attuali poco più di 36 ore di media settimanale alle probabili prossime 39 ore!!

 

E siamo solo all’inizio di tutta la fase delle privatizzazioni del TPL milanese, figuriamoci che fine si farà con il procedere delle svendite (Monza, Trezzo, ... l’area urbana di Milano) e, soprattutto, con questi sindacati. Mai come oggi  perciò è necessario riflettere e decidere se  seguire sempre la “stessa strada” confederal-aziendale o, con una forte spallata, cambiare direzione.

 

Alla luce di tutto ciò è utile di tanto in tanto fare un po’ di storia e fare luce sulle questioni. Le privatizzazioni del TPL a livello nazionale vengono inaugurate dal ministro diessino Burlando nel precedente governo di centrosinistra Prodi (contro questa legge come Slai-Cobas proclamammo diversi scioperi nazionali). In Lombardia intervenne il centrodestra di Formigoni che dette poteri alle province lombarde e definì i contorni della legge Burlando compreso il trasferimento del personale dalle aziende cedenti a quella subentranti. Di tutti i 6 lotti o appalti che costituivano la provincia di Milano, la precedente amministrazione presidiata dalla Colli (centrodestra) dette la possibilità ad ogni azienda di averne assegnate al massimo 2 ed ogni lotto appaltato può essere a sua volta subappaltato nella misura del 30% del totale e ad un numero di imprese al massimo di 5: ecco spiegato che molte linee e relativo personale rischiano il trasloco. Vogliamo evidenziare ancora una volta che tutte queste fasi sono passate anche per il sostanziale accordo con i sindacati nazionali e territoriali.

 

NESSUNA CESSIONE DI LAVORATORI!!!

NESSUN AUMENTO DI ORARIO DI LAVORO!!!

 

prima di firmare qualunque accordo chi può ha il dovere di indire assemblee generali ed ascoltare

 il parere dei diretti interessati: i lavoratori. Come Slai-Cobas non ci asterremo dal portare avanti anche vertenze legali dal momento che molti sono i dubbi ed i lati oscuri.