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Sciopero generalizzato: si fermano in due milioni

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Centinaia di migliaia di lavoratori hanno partecipato oggi alle oltre trenta manifestazioni in occasione dello sciopero generale indetto dai Cobas,

insieme ad altri sindacati di base come la Cub, RdB e SdL, ai centri sociali, ai collettivi studenteschi, ai movimenti di lotta per la casa e dei migranti». Lo annuncia, in una nota, la confederazione Cobas. Secondo i sindacati di base, che avevano indetto lo sciopero, circa due milioni i lavoratori hanno incrociato le braccia. Un’adesione «oltre le aspettative», in tutte le categorie, sia nel pubblico che nel privato, mentre in piazza sarebbero scese in tutta Italia «oltre 400 mila persone».
Secondo gli organizzatori, in 50 mila partecipano al corteo di Roma, altrettanti sfilano per le vie di Milano in un serpentone lungo due chilometri. Altissima, secondo i Cub, la partecipazione di lavoratori precari alla manifestazione di Roma: dai precari dell’Ikea a quelli di Vodafone, alle educatrici degli asili nido del comune di Roma.
La scommessa era quella di farsi sentire, ma anche di riuscire in qualche modo a «generalizzare» lo sciopero, di «danneggiare il padrone», come spiega Alberto De Nicola, di Esc, uno dei centri sociali che ha animato la mattinata dei precari e degli studenti a Roma. La mattinata degli universitari è cominciata con un picchetto alle 7 davanti ai cancelli della Sapienza, dove già ieri era stata occupata la facoltà di lettere. Alle 9 è partito il corteo studentesco, che si è diretto verso piazza Esedra [da dove partiva la manifestazione dei sindacati di base], incontrando via via i protagonisti degli altri «blocchi metropolitani». «Abbiamo bloccato l’università – spiegano gli studenti – perché per noi sciopero significa blocco della produzione e la nostra fabbrica sono gli atenei. Non andando a lezione bloccheremo le ’fabbriche’». «Insieme a noi ci sono anche i precari dell’istituto superiore di sanità e i ricercatori precari della Sapienza», ci racconta Annetta, ricercatrice e scioperante. Sempre a Roma, centinaia di studenti medi hanno manifestato davanti alla Casa delle Letterature, in piazza dell’Orologio, contestando il sindaco Walter Veltroni sulla sicurezza e sulla tolleranza verso le occupazioni fasciste. I ragazzi hanno criticato «il delirio securitario che da Trastevere ai campi rom costruisce nuovi nemici e nuove paure per giustificare l’aumento del controllo».
A Napoli, 10 mila persone hanno riempito piazza Plebiscito. Cortei molto partecipati anche a Torino, dove c’erano tantissimi studenti medi e molte bandiere No Tav. Anche Bologna ha dato il via alla giornata di sciopero «generalizzato» con il blocco dell’università. Poi, gli studenti hanno raggiunto piazza XX Settembre, dalla quale è partito il corteo indetto dai sindacati di base. I manifestanti si stanno dirigendo in piazza Verdi, luogo simbolo delle politiche «antidegrado». Al corteo hanno aderito i centri sociali Tpo e Crash e molti studenti medi. «Dalle 18 partiranno poi i blocchi precari metropolitani, che uniranno la lotta al carovita e il rifiuto della riduzione della città di Bologna a luogo di sperimentazione delle politiche securitarie cofferatiane e governative», spiegano i manifestanti dalla piazza. A Reggio Emilia, gli studenti hanno manifestato anche per reclamare il diritto alla mobilità e per trasporti pubblici locali a tariffe sociali. A Venezia moltissimi hanno partecipato alla manifestazione regionale che ha accompagnato lo «sciopero generale e generalizzato». Anche qui slogan contro la precarietà, ma anche contro la devastazione ambientale e il controllo sociale. Sempre in mattinata, il Coordinamento dei precari del comune di Venezia ha protestato davanti al municipio. A Padova, dopo aver saputo che la polizia aveva negato la partenza del treno che doveva portare i manifestanti a Venezia, sono stati bloccati i binari. I manifestanti sottolineano che «il blocco dei binari serve anche a sollevare la questione del treni per il prossimo il 17 novembre: da qui parte la campagna per il diritto ad andare a Genova a un prezzo accessibile»