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NO A SCIOPERI FARSA... - RSU SLAI COBAS NEW HOLLAND MODENA

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Tutti sanno, gli operai per primi, che non risolveranno niente con questo contratto, tanto meno con gli scioperi farsa fatti per sostenerlo. Scioperi che si rivelano solo un ulteriore onere economico per gli operai e che servono solo a riaffermare il ruolo e il potere del sindacato confederale palesemente filo-padronale.

Gli aumenti si sono rimangiati in anticipo l'elemosina che chiediamo, anzi lasceremo sul campo altra flessibilità.

I padroni si sono abituati a rilanciare, a fronte di misere richieste vogliono addirittura contropartite, così i contratti invece d'essere un momento per recuperare condizioni migliori diventano un incubo, "quanto ci costa".

Questo tutti lo sanno sindacalisti compresi, ma si procede con il solito rito.

Se la situazione muta, se nel frattempo si perde potere d'acquisto perché anche noi non possiamo rilanciare con richieste più consistenti?

Risponderebbe alle nuove esigenze, darebbe un senso alle lotte, compatterebbe la classe operaia, spaventerebbe i padroni spingendoli a chiudere più in fretta.

Ma non succede, FIM, FIOM, UILM sono troppo attente alle esigenze del padrone e alla salvaguardia del sistema che in qualche modo gli riconosce con certi privilegi un ruolo importante di mediatori e controllori di schiavi.

Molti a parole riconoscono che gli operai guadagnano poco, che sono sfruttati, che muoiono come mosche, ma poi finisce li. Le altre classi se ne sbattono di noi, se questa è la condizione che il capitalismo richiede in questa fase per riprodursi.

I padroni temono queste fasi critiche, perché sanno che la pazienza ha un limite. I sindacati ufficiali sanno  che vendendo fumo quando si dirada soni i primi a dover rispondere. Così insieme lavorano gli uni per controllare e ammorbidire la protesta, gli altri per reprimere.

Stanno già pensando al dopo contratto al superamento delle scadenze contrattuali, che oggi sono cerimonie inconcludenti ma potrebbero diventare pericolose.

Per questo tentano di decentrare la soluzione dei problemi in ogni singola fabbrica più controllabile, l'altro livello, quello unitario senza soldi, poca sostanza, poco interesse, poco pericolo.

I padroni non vogliono scucire soldi, vogliono che sia lo stato a sgravare di tasse la busta paga, in troppi battono cassa, noi non siamo nemmeno i più decisi, poco da aspettarsi su questo fronte.

Il momento è sicuramente difficile per noi, ma solo noi possiamo mettere rimedio.

Le denunce sulla nostra condizione non sono fatte per commuovere nessuno ma per prendere coscienza.

Chi può fermare e invertire la rotta se non chi è colpito in prima persona da questa situazione, però parliamoci chiaro vanno smascherati nemici e finti amici, vanno chiariti obiettivi condivisi non imposti e soprattutto non deleghiamo chi non ha i nostri interessi. Altrimenti saremo spinti in un vicolo cieco, impossibilitati ad affrontare una situazione come questa.

...E A LACRIME DI COCCODRILLO!!!

La vera emergenza in fatto di "sicurezza" è quella sul lavoro.

I PADRONI ASSASSINI DEVONO MARCIRE IN GALERA!!!

Dal 1 gennaio a oggi i morti sul lavoro sono 980, 24mila 512 lavoratori rimasti invalidi e 980mila 504 infortuni. Le cause - ovviamente - sono la mancata applicazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e di investimenti mirati a ridurre infortuni e incidenti. Sono cifre da guerra. Quattro anni di occupazione militare dell'Iraq sono costati molte meno vittime nell'esercito Usa. Questa non è una guerra per il petrolio è una guerra combattuta ogni giorno da operai e lavoratori costretti a lavorare per pochi soldi, senza difese, senza tutele.

"Il nuovo tributo di sangue che paga il lavoro, con l'orribile strage di Torino, non è frutto del caso, del destino cinico e baro e neanche di errori dei lavoratori. Esso ha origine in un sistema di lavoro che, al di là delle dichiarazioni formali, costringe le persone a lavorare al di sotto delle condizioni di sicurezza e a rischiare la propria vita nel nome della competitività." Giorgio Cremaschi  06 Dicembre 2007

  "Spendere solo quando è assolutamente e comprovatamente indispensabile...negli altri casi bisogna correre dei ragionevoli rischi". È la direttiva impartita nel 1977 dal servizio centrale di manutenzione della Montedison e scoperta dal giudice Casson al processo contro il petrolchimico di Marghera.  

Lo SLAI COBAS invita gli operai a boicottare lo sciopero FARSA di martedì 11 e ad aderire a quello da noi proclamato per l'intera giornata di lavoro, venerdì 14 dicembre. Perché la questione della mancanza di sicurezza sui posti di lavoro non può essere liquidata con solo due ore di sciopero e tra le altre motivazioni a quelle espresse nel volantino, manifestiamo così la nostra opposizione ai governi dei padroni di destra e "sinistra" che, con indulti ed espedienti "legali", impediscono di perseguire penalmente i responsabili delle stragi degli operai e lavoratori, liberi di continuare ad uccidere e storpiare.

 
 
RSU SLAI COBAS NEW HOLLAND MODENA 

SLAI COBAS Coordinamento Provinciale di Modena