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A gennaio stipendio pieno a tutti i cassintegrati dell'ALFA di Arese

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Ieri sera, al termine dell’ennesima procedura di licenziamento dei cassintegrati di Arese, la Fiat ha comunicato che fino al 1° febbraio 2008 non procederà con i licenziamenti e che dal 1° al 31 gennaio i cassintegrati saranno pagati con la “retribuzione contrattualmente prevista”.

Ai lavoratori che daranno le dimissioni la Fiat darà un lauto incentivo.

 

La Fiat propone poi ai sindacati un incontro nell’ultima settimana di gennaio per verificare le collocazioni dei lavoratori sull’area di Arese.

 

Lo Slai Cobas, che nell’incontro di ieri in Regione Lombardia aveva dichiarato la nullità della procedura di mobilità per gravissime attività antisindacali –penalmente perseguibili- messe in atto dalla Fiat,

esprime soddisfazione per il fatto che a gennaio si dia una normale retribuzione ai cassintegrati, i quali attualmente hanno una busta paga di 470 euro lordi al mese;

chiede che a gennaio si dia a tutti i cassintegrati un posto di lavoro in Fiat o nelle aziende del sito di Arese: i cassintegrati che hanno lottato ininterrottamente per 5 anni preferiscono salvaguardare la propria dignità piuttosto che avere pur lauti incentivi all’esodo;

ribadisce che i 2 milioni e mezzo di mq dell’area di Arese devono rimanere prevalentemente ad uso industriale;

 gli 800 lavoratori Fiat rimasti ad Arese, i 300 lavoratori del call center e i 1500 lavoratori (in maggioranza precari) delle altre aziende insediate sull’area, unitamente ai giovani della nostra zona che saranno assunti nei prossimi mesi, devono avere contratti di lavoro a tempo indeterminato e normali diritti, facendola finita con il precariato, il sottosalario e la nuova schiavitù.

 

Alleghiamo il comunicato dello Slai Cobas consegnato ieri in Regione alla fine della riunione sulla procedura di mobilità con la Fiat.

 

Arese, 20-12-2007                                                                                

Slai Cobas