Ai lavoratori che daranno le dimissioni
Lo Slai Cobas, che nell’incontro di ieri in Regione Lombardia aveva dichiarato la nullità della procedura di mobilità per gravissime attività antisindacali –penalmente perseguibili- messe in atto dalla Fiat,
esprime soddisfazione per il fatto che a gennaio si dia una normale retribuzione ai cassintegrati, i quali attualmente hanno una busta paga di 470 euro lordi al mese;
chiede che a gennaio si dia a tutti i cassintegrati un posto di lavoro in Fiat o nelle aziende del sito di Arese: i cassintegrati che hanno lottato ininterrottamente per 5 anni preferiscono salvaguardare la propria dignità piuttosto che avere pur lauti incentivi all’esodo;
ribadisce che i 2 milioni e mezzo di mq dell’area di Arese devono rimanere prevalentemente ad uso industriale;
gli 800 lavoratori Fiat rimasti ad Arese, i 300 lavoratori del call center e i 1500 lavoratori (in maggioranza precari) delle altre aziende insediate sull’area, unitamente ai giovani della nostra zona che saranno assunti nei prossimi mesi, devono avere contratti di lavoro a tempo indeterminato e normali diritti, facendola finita con il precariato, il sottosalario e la nuova schiavitù.
Alleghiamo il comunicato dello Slai Cobas consegnato ieri in Regione alla fine della riunione sulla procedura di mobilità con
Arese, 20-12-2007
Slai Cobas