A differenza dei licenziati dei sindacati confederali, i nostri (Luigi Aprea, Ciro Colella, Francesco Mazzella) sono rientrati al lavoro ‘forti e a testa alta’, ancora più motivati nella necessità di ricostruire quel necessario contrasto sindacale per sconfiggere il fantozziano e tragicomico piano Marchionne: un piano inverosimile sul piano tecnico-impiantistico ed inaccettabile su quello sindacale e della civiltà in relazione alle pretese autoritarie della Fiat. Inaccettabile rimane inoltre la illecita e reazionaria volontà della Fiat di impedire ai lavoratori (sottoposti a pesanti intimidazioni e minacce in grave violazione dello stesso codice penale), ed allo Slai Cobas, l’esercizio delle libertà e dell’iniziativa sindacale, e il diritto di sciopero: inalienabili diritti di <civiltà>, collettivi e soggettivi, dei lavoratori e del sindacato, tra l’altro protetti dalla Costituzione e dal vigente ordinamento normativo e di legge. Come inqualificabile ed inaccettabile è l’uso dei vigilantes (accordato da FIOM-FIM-UILM-FISMIC) nel compito di metodico ‘controllo’ dei lavoratori, ormai spiati anche nella loro privacy, e quando vanno al cesso, ed in ogni loro ‘intimo’ comportamento, anche in quello che dicono e fanno parlando in privato tra loro.
COSTRETTA A RIMANGIARSI I LICENZIAMENTI
Nei prossimi giorni saranno presentate, tra l’altro, una serie di denunce all’autorità giudiziaria, sia civile che penale, a tutela e supporto dei diritti fondamentali dei lavoratori e per la repressione di comportamento antisindacale; per il rientro in fabbrica anche di Vittorio Granillo, per l’attivazione delle assemblee sindacali retribuite indette dallo Slai Cobas ( e sequestrate in ‘combine’ dalla Fiat e dai sindacati confederali per annichilire i lavoratori privandoli delle necessarie difese sindacali: responsabilità aziendali e complicità sindacali che saranno accertate a breve in Tribunale), il ripristino delle libertà sindacali in fabbrica, e per l’individuazione e la repressione di eventuali ipotesi di reato configurabili a carico, individualmente, dei vari responsabili aziendali di Fiat ed aziende collegate ad ogni livello.
Col ‘piano Marchionne’ e la firma della sciagurata ipotesi di contratto dei metalmeccanici (vedi retro)
Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate – Pomigliano, 22/1/2008