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SLAI Cobas A.S.P. Golgi-Redaelli: L'UOMO DEL MONTE HA DETTO NO!

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Nell’incontro del 30 gennaio il Direttore Generale dott. Fascia ha specificato ancora una volta che ritornare  alle vecchie turnazioni del mattino/notte non è possibile.

Nell’incontro del 30 gennaio il Direttore Generale dott. Fascia ha specificato ancora una volta che ritornare  alle vecchie turnazioni del mattino/notte non è possibile.

La motivazione sostenuta da più parti è che la deroga contenuta nella legge finanziaria del 2008 è applicabile solo al personale sanitario e noi delle A.S.P. ,anche se il nostro contratto e’ quello della sanita’ , secondo loro non siamo sanitari.

E’ chiaramente una forzatura, che il direttore generale ha sostenuto, per mantenere la sua vecchia posizione avversa alle vecchie turnazioni perché,  secondo lui, con quei turni  i dipendenti riposano di più,  e aumentare le giornate di straordinario.

Una scelta contro la volontà della maggioranza dei lavoratori sostenuta anche dal rappresentante della CISL provinciale, il quale si preoccupava che abolendo la legge si rischiasse di lavorare continuamente 10 o 15 ore.   La legge 66/93 ha introdotto la regola del riposo obbligatorio fra un turno e l’altro e nessuno è contrario a questa norma, ma nonostante questo,  alla Tyssen-Krupp di  Torino, per esempio, i lavoratori che sono morti ustionati lavoravano  tutti i giorni anche 17 ore consecutive con l’accordo delle Organizzazioni Sindacali confederali. 

Non dobbiamo accettare che l’orario di lavoro aumenti e diminuisca a secondo delle esigenze aziendali e le aspettative dei lavoratori vengano tradite da queste nonostante  leggi e norme.

E’ una sonora beffa, la deroga alla legge può e deve essere applicata anche per noi.   Nessuno può negare che svolgiamo un ruolo sanitario, e i delegati delle RSU possono e devono, in materia degli orari di lavoro ,rispettare le esigenze della maggioranza dei lavoratori e comportarsi di conseguenza.

Ricordo a tutti che dirigenti di vario grado erano d’accordo per tornare alle turnazioni mattino/notte e che  nell’incontro del 30 gennaio è stata la decisone politica del direttore generale , con l’appoggio della  posizione espressa dalla CISL provinciale, a permettere questa rigidita’.

Richiedere fermamente il ritorno alle vecchia turnazione non deve generare nessuna confusione; la scelta di gestire  in prima persona, come delegati e lavoratori, il nostro tempo libero, accettando di ridurre la pausa fra un turno e l’altro perché in questo modo possiamo garantirci due giornate di vero  riposo  consecutivo, non significa che avalliamo l’orario di  lavoro continuato di 15 o 16 ore.

La  legge 66 può essere usata a nostro vantaggio o contro di noi se gli accordi vengono fatti per rispondere alle esigenze aziendali.

Siamo decisi sulla vicenda dei turni di lavoro ad impegnarci in  uno scontro con la direzione che non deve esaurirsi  fino al raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo prefissati.

Oggi più che mai è importante la mobilitazione di tutti i colleghi ed  anche i soci delle varie cooperative devono essere coinvolti.  COMINCIAMO A DIRE

BASTA AGLI STRAORDINARI E  ALLA SOSTITUZIONE TURNI: PER QUALSIASI CAMBIO TURNO  PRETENDIAMO L’ORDINE DI SERVIZIO 24 ORE PRIMA CON LA MOTIVAZIONE.

QUESTO DEVE VALERE ANCHE PER I SOCI DELLE COOPERATIVE,:BISOGNA RIFIUTARSI DI LAVORARE DUE TURNI CONSECUTIVI  NELLA STESSA GIORNATA.

OGNI LAVORATORE SEGNALI QUALSIASI DIFFICOLTA’ AI PROPRI DELEGATI E ALLE RSU, PERCHE’NON DOBBIAMO PIU’ ACCETARE DI LAVORARE IN 2 DOVE SERVONO 4, RIDURRE I RITMI DI LAVORO, UTILIZZARE SEMPRE GLI AUSILI, PENSARE ALLA PROPRIA SALUTE.

Ogni strada deve essere percorsa per mantenere la dignità del lavoro, altrimenti nessuna collaborazione con dirigenti che con la scusa delle multe vogliono condizionare la nostra vita privata.

La vicenda dei turni si poteva risolvere semplicemente alla luce della normativa sulla finanziaria 2008, ma il direttore generale è di altro avviso: lui decide e a noi tocca farlo ragionare.

E’ evidente che percorreremo tutte le strade per togliere l’alibi delle multe da parte dell’ispettorato del lavoro, ma sappiate che la partecipazione di tutti diventa fondamentale.

Ogni lavoratore faccia pressione sui propri delegati in modo che sulla questione dei turni, sulla progressione orizzontale e sulle risorse aggiuntive regionale 2008, le RSU parlino una sola lingua, quella in difesa degli interessi dei lavoratori anche se questo ci porta allo scontro con i nostri dirigenti decisionisti disattenti ai bisogni di chi lavora anche per loro.

 

SLAI COBAS A.S.P. Golgi -Redaelli   

Milano  31-1-2008