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Processo per il PESTAGGIO dei delegati Slai Cobas all'Alfa Romeo di Arese

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SPOSTATO AL TRIBUNALE DI MILANO
IL PROCESSO ALL’AGGRESSORE

 

Martedì scorso, presso il giudice di pace di Rho, si è svolta la prima udienza del processo penale “per lesioni, minacce e percosse” contro Altieri Angelo, il paramilitare della società “investigativa” DM che il 6 aprile 2007 aggredì alla portineria est dell’Alfa Romeo di Arese quattro delegati dello Slai Cobas, due dei quali (Carmela Tassone e Vincenzo Lilliu) furono ricoverati in ospedale con gravi lesioni.

L’avvocato Mirco Mazzali, difensore di 4 nostri delegati costituitisi come parte civile, ha chiesto al giudice, data la gravità del reato (Carmela aveva avuto ben 60 giorni di prognosi), di spostare il processo al Tribunale penale di Milano.

 

Il giudice, dopo una breve sospensione, ha accolto la nostra richiesta ed ha mandato le carte al Tribunale di Milano.

 

Lo Slai Cobas chiede ora una rapida fissazione del processo.

 

Lo Slai Cobas, venuto a conoscenza dalle carte processuali che l’aggressore ha precedenti per:

“danneggiamento di edifici militari (reclusione mesi 1 giorni 23)”,

“falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, perquisizione arbitraria in concorso, furto in concorso, usurpazione di funzioni pubbliche (ritenuta la continuazione tra i reati, reclusione anni 1 mesi 6 multa lire 400.000)”,

“furto (multa di 810.000 lire)”…

ha oggi inviato una comunicazione all’ispettorato del lavoro per sapere se è normale che a presidiare una portineria dell’Alfa Romeo di Arese sia adibito un individuo che ha aggredito dei delegati sindacali e che ha tali precedenti penali.

 

AD ARESE, DOPO QUELLA INAUDITA AGGRESSIONE CONTRO I DELEGATI DELLO SLAI COBAS, LE ISTITUZIONI SONO SPARITE, I PROPRIETARI DELL’AREA NON HANNO PIU’ ASSUNTO NESSUN CASSINTEGRATO E LA FIAT HA CONTINUATO A “LIBERARE” L’AREA CON I LICENZIAMENTI INCENTIVATI (70.000 EURO A TESTA, OLTRE AI 33.000 EURO A TESTA DATI DA ABP) E L’ENNESIMA  MOBILITA’ LUNGA FINO A 10 ANNI.

 

Ma, nonostante aggressioni e licenziamenti di tutti i tipi, lo Slai Cobas è più che mai ancora presente con diverse centinaia di iscritti sull’area dell’Alfa di Arese, sia tra i 1200 lavoratori della Fiat e delle aziende collegate, sia tra i 1.000 lavoratori delle nuove ditte insediate.

E in questi giorni sta continuando la battaglia per garantire un posto di lavoro all’Alfa per gli ultimi 100 cassintegrati che non hanno accettato di licenziarsi con il megaincentivo di 103.000 euro.

 

Se offrono tanti soldi, cosa c’è ancora di tanto losco nell’”affare Alfa Romeo” di Arese?

 

Mercoledì alle ore 10 assemblea retribuita dentro il capannone 10 della FIAT (seguirà altro comunicato).

 

Alleghiamo il comunicato fatto lo scorso anno subito dopo l’aggressione.

Arese, 5 febbraio 2008            

SLAI Cobas Alfa Romeo 

 

Alfa Romeo di Arese:
INAUDITA AGGRESSIONE
CONTRO I DELEGATI DELLO SLAI COBAS.

Appello ai lavoratori, ai compagni e ai democratici di Milano

Ieri pomeriggio all’Alfa Romeo di Arese un superdotato “buttafuori”, messo dagli americani dell’Aig Lincoln a guardia della portineria Est dell’Alfa Romeo, ha aggredito con inaudita violenza Vincenzo Lilliu, coordinatore provinciale dello Slai Cobas e responsabile del centro CAAF per le dichiarazioni dei redditi ubicato nel consiglio di fabbrica, e Carmela Tassone, delegata RSU ed RLS dei cassintegrati di Fiat auto, malmenando anche Corrado Delledonne (coordinatore nazionale Slai Cobas e delegato di tutto il sito dell’area di Arese), Massimo Vinci (delegato RSU dei cassintegrati) e Rita Tassone (delegata RSU della RINA, società insediata sull’area dell’Alfa), intervenuti per cercare di calmarlo.

Quando - anche col concorso di un suo collega presente -  il “buttafuori” si è fermato, Carmela era accasciata a terra, colpita da violentissimi colpi e calci al corpo e alla testa, e Vincenzo aveva grosse ecchimosi sul viso e in altre parti del corpo.

Fino all’arrivo dei Carabinieri, chiamati dai delegati, l’energumeno ha anche impedito che Carmela fosse accompagnata nella guardiola, nonostante perdesse anche sangue dal naso e dalla bocca.

Vincenzo e Carmela sono poi stati accompagnati all’ospedale, ove sono stati medicati e tenuti in osservazione fino a sera; hanno poi chiesto di essere dimessi (per ora 15gg di prognosi) per evitare di passare Pasqua in ospedale.

Il “buttafuori” è invece rimasto al “lavoro”, non avendo e non lamentando alcun problema fisico; più tardi però qualcuno gli ha consigliato di andare al pronto soccorso e, subito dopo, ha proseguito il “lavoro” alla portineria fino alle 19.

 

Verso le 13.30 di ieri i delegati dello Slai Cobas hanno percorso i 100 metri che separano i locali del Consiglio di fabbrica dalla portineria Est, superando il cancello di entrata per andare a bere un caffè nel bar di fronte; l’aggressione è avvenuta perché secondo l’energumeno i delegati sindacali, che avevano già oltrepassato il cancello, avrebbero dovuto tornare indietro in quanto non autorizzati a passare di lì.

 

Questa portineria, la quale è su un’area di proprietà di Immobiliare Estate sei ed è rimasta chiusa per 4 anni, è stata aperta mercoledì scorso dall’Aig Lincoln che ha utilizzato personale di una ditta esterna, pur avendo l’obbligo di assumere i cassintegrati e pur avendo già sul suo sito di Arese la ditta RINA (ex cassintegrati Alfa Romeo) che svolge anche questa attività.

Gli accordi del 2003 tra sindacati e proprietari dell’area di Arese prevedono che i delegati di sito siano preventivamente informati sulle aziende che vogliono insediarsi nell’area:
INVECE, NON SOLO NON SONO STATI INFORMATI I DELEGATI DI SITO, MA L’AIG LINCOLN HA ADDIRITTURA DATO ORDINE A QUESTI GUARDIANI DI NON RIVELARE A NESSUNO IL NOME DELLA LORO DITTA!!

Riguardo alle illegalità e alle irregolarità operate dalle proprietà con l’apertura di questa portineria lo Slai Cobas ha presentato giovedì scorso una denuncia penale ai Carabinieri e alla Procura della Repubblica e un esposto all’ASL, all’Ispettorato del lavoro e ai  sindaci dei 4 comuni sui quali è ubicato lo stabilimento dell’Alfa Romeo.

PESTAGGI INVECE DI ASSUNZIONI

L’Aig Lincoln avrebbe dovuto assumere almeno 550 cassintegrati in base agli accordi sindacali del 18-2-2003 ma in questi 4 anni non ha rispettato quanto sottoscritto, assumendo finora solo 75 lavoratori tramite la società RINA dopo centinaia di manifestazioni e decine di blocchi delle portinerie.

 

Nell’ultimo mese, dopo numerose iniziative di lotta dei cassintegrati, è stato raggiunto un accordo verbale sulle assunzioni tra Aig Lincoln, Slai Cobas e quasi tutti i sindacati di Arese; ma dieci giorni fa, al momento di sottoscrivere definitivamente l’accordo, gli americani hanno fatto marcia indietro e si sono rimangiati l’accordo.

E ieri siamo arrivati addirittura ai pestaggi.

 

AD ARESE L’AVRANNO VINTA GLI SPECULATORI?

 

La Fiat fa miliardi di utili, dice che assume in tutta Italia, ma ad Arese chiude.

La Fiat, dopo averla avuta in regalo dallo Stato 20 anni fa, “vende” l’Alfa nel 2000 ma oggi i suoi uomini comandano sempre ad Arese.

La proprietà ufficiale dell’area è passata in questi anni da Emilio Gnutti a Fiorani e a Brunelli, oltre che agli americani dell’AIG, prima assicurazione Usa che gestisce anche, attraverso UNIONVITA, i fondi pensione (FONCHIM, ecc…).

E quattro mesi fa la Regione Lombardia ha presentato un piano che prevede sull’area Alfa Romeo villette, grattacieli e centri commerciali al posto del Polo della mobilità sostenibile e dell’auto ecologica.

 

Intanto Fiat, Formigoni, Penati, Moratti, Banca Intesa-Sanpaolo, Sviluppo Italia, Pirelli, Brunelli, Gambari stanno “discutendo” per Arese anche di Expo 2015 e altre speculazioni sull’area.

 

LORSIGNORI TRAFFICANO SULL’AREA DELL’ALFA ROMEO ……………

 

……….. MA NESSUNA ISTITUZIONE (Regione, Governo, provincia e comuni) SI PREOCCUPA DI FAR RISPETTARE GLI ACCORDI SINDACALI CHE PREVEDONO LA COLLOCAZIONE NELL’AREA DELL’ALFA DI ARESE DEI CASSINTEGRATI; anzi, sembra che tutti cerchino di evitare in ogni modo che ciò accada.

 

DOPO 5 ANNI DI LOTTA ININTERROTTA
I CASSINTEGRATI DELL’ALFA NON MOLLANO:

 

Nei giorni scorsi un centinaio di lavoratori migranti, in maggioranza provenienti dalla Cina, si sono organizzati sindacalmente nel COBAS per rivendicare i loro diritti:

ECCO PERCHE’ LORSIGNORI NON VOGLIONO DAR LAVORO AD ARESE AI CASSINTEGRATI DELL’ALFA;

VOGLIONO SOLO LAVORATORI PRECARI, RICATTABILI E SENZA DIRITTI, E HANNO PAURA CHE I 1000 LAVORATORI SUPERSFRUTTATI CHE LAVORANO PER LORO NELL’AREA CAMMININO A TESTA ALTA!

 

I cassintegrati dell’Alfa e lo Slai Cobas fanno appello ai lavoratori della zona di Milano, ai delegati sindacali, a tutte le forze politiche e sindacali disponibili per organizzare nei prossimi giorni ad Arese una  grande manifestazione unitaria.

LAVORO SUBITO AD ARESE!

 

Arese, 7-4-2007

 

SLAI Cobas Alfa Romeo