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Termoli: Principio di incendio in Fiat. “E’ già successo 8 giorni fa, è pericoloso”

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Fumo nero dai filtri dei macchinari di Termoli 2, operai allontanati dalla postazione. La denuncia dello Slai-Cobas: “Colpa della scarsa manutenzione, ora i dipendenti hanno paura”. Lo stesso episodio si era verificato solo 8 giorni fa, nel reparto cambi.

Termoli. E’ la seconda volta che accade a distanza di otto giorni. Mentre gli operai lavorano, da uno dei macchinari comincia a uscire un fumo denso e acre. E’ un principio di incendio, scatta il piano di evacuazione e arrivano i pompieri. Per ben due volte si è ripetuta questa scena alla Fiat Powertrain di Termoli, esattamente nell’area Termoli 2 dove si fabbricano cambi. Per due volte in soli otto giorni, la seconda venerdì pomeriggio - 8 febbraio - intorno alle 16,30.
 
Mentre però otto giorni fa gli operai avevano pensato a un incidente, di quelli che capitano una tantum, ed erano tornati subito alla loro postazione, questa volta in tanti hanno avuto paura e hanno iniziato a temere per la loro incolumità. «Sulla sicurezza non si può più scherzare - dichiara Andrea Di Paolo, Rsu ed Rls dello Slai Cobas - dobbiamo continuare a fare finta di niente e poi versare lacrime da coccodrillo quando succedono gli incidenti?». Di Paolo fa chiaramente riferimento alle morti delle acciaierie ThyssenKrupp di Torino (quando, a dicembre, perirono sei operai) e poi aggiunge: «I nostri macchinari sono sicuramente più nuovi di quelli della Thyssen e c’è più controllo, ma due volte in otto giorni è un campanello d’allarme, non ci sentiamo tranquilli».
 
Il principio di incendio si è sviluppato nelle officine di Termoli 2 nella postazione della ‘Pallinatrice’ una macchina per la lavorazione delle corone che vengono inserite nei cambi. Sei operai stavano lavorando sotto il macchinario quando dal filtro è cominciato a uscire un fumo nero. Gli operai hanno riconosciuto il principio di incendio e si sono allontanati dalla postazione, secondo quanto previsto dal piano di evacuazione. Nel frattempo è intervenuta la squadra dei vigili del fuoco interna alla Fiat Powertrain. «Adesso basta - tuona Di Paolo - queste cose non devono più succedere, quando capitavano in estate le giustificavamo con le alte temperature che si raggiungono nelle officine ma adesso ci chiediamo perché continuano ad accadere». Il sindacalista dello Slai Cobas aggiunge anche che l’Rspp (responsabile della sicurezza prevenzione e protezione) sta ancora aspettando la diagnosi del primo principio di incendio e che della cosa è già stata messa al corrente la direzione dello stabilimento. «Anche l’altra volta abbiamo subito cercato di capire cosa fosse successo - spiega Di Paolo - quando abbiamo avuto tra le mani i registri con le date in cui è stata fatta la manutenzione ci siamo accorti che si trattava di date a dir poco ‘futuristiche’. Non sappiamo di chi sia la responsabilità di quello che sta succedendo e abbiamo sempre più paura».
 
Di Paolo, che di recente è rientrato dall’incontro che si è tenuto a Firenze sulla sicurezza nei posti di lavoro, spiega che l’unico modo per evitare che si verifichino ancora morti bianche è quello di sensibilizzare tutti i lavoratori sui temi della sicurezza. A questo scopo è nato un sito
www.bastamortisulavoro.org che propone iniziative e materiale informativo sul tema.