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PRATO DATINI: PER LE FERIE NON GODUTE LO SLAI COBAS HA PRESENTATO UN ESPOSTO ALL’UFFICIO PROVINCIALE DEL LAVORO

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Da anni ormai nell’ufficio di Prato Datini la situazione ferie continua ad essere disastrosa, residui di oltre 2000 giorni che si trascinano di anno in anno. Con punte che per diversi portalettere si aggirano e superano i 40 giorni.

Ma oltre a questo, già di per se inaccettabile, è altrettanto grave è il fatto che per i portalettere (e questo si può dire anche per Prato Martini dove il residuo è molto più basso) escluso il periodo estivo, non esiste un minimo di programmazione (nonostante accordi che la prevedano) che possa permettere ai postini di programmare la propria vita.  Cosìcchè, le ferie, anche quando vengono concesse, difficilmente combaciano con il periodo richiesto dal lavoratore.

 

Le ferie sono un diritto inalienabile dei lavoratori, e servono, oltrechè per bisogni materiali, (famiglia, casa ) a periodi di riposo per staccare dalla fatica e dallo stress del lavoro quotidiano. A Prato diventano invece quasi sempre ulteriore motivo di stress e di arrabbiatura, sia per l’incertezza fino all’ultimo minuto di poterne usufruire, sia dei continui “rinvii a tempi migliori” dettati dalla dirigenza, a quando cioè ci “dovrebbe essere” il personale sufficiente a garantire il servizio.

Ma il servizio di recapito che deve essere garantito alla cittadinanza non può pesare sempre e solo sui postini, le ferie non sono una epidemia improvvisa, sono previste dal contratto,  per questo la dirigenza deve mettersi in condizione di garantirle con il personale di scorta necessario.  Sarebbe finalmente l’ora che quest’azienda che ha già  sfruttato anche troppo i precari,  facesse tutte le assunzioni a tempo indeterminato che occorrono per  coprire le carenze sia del recapito che della sportelleria.

 

Perché se esiste questo cumulo di ferie e una carenza cronica di personale che obbliga ad areole continue i portalettere, non si fanno tornare quei vincitori di ricorso assegnati a Prato dai Giudici del Lavoro e trasferiti in altre regioni con scusa degli esuberi?

Perché tanto part time a tanti  lavoratori reintegrati che avrebbero bisogno di uno stipendio intero?

 

A quanto ammonterebbe il numero di giorni da smaltire se non venissero fatte tante areole anche al di fuori di quelle poche regole che prevede il pessimo accordo del dicembre 2005?

Quanti sarebbero questi giorni se tanti postini non si facessero  il “piacere” (che è poi un piacere all’azienda visto che pagare un areola costa assai meno che pagare un sostituto) di mandarsi in ferie facendosi la zona l’un l’altro?

 

Molte zone a Prato, nonostante i continui rimescolamenti effettuati, superano tuttora le sei ore quotidiane di lavoro, perdipiù  quando non è sciopero, si devono fare obbligatoriamente le areole.

Inutile dire che questo meccanismo costringe i portalettere a maggior stress, maggiore fatica, e maggior rischio e pericolo, per tutti gli allungamenti di orario e di percorsi effettuati; quando già la prestazione ordinaria comporta comunque 3-4 ore al giorno nel traffico in ogni tipo di condizione climatica.

Se a questo si aggiunge la stanchezza accumulata per periodi di riposo non goduti si può immaginare la condizione psicofisica di un portalettere  e quanti pericoli esso corra  in più.

 

Stanchi di lavorare in questa situazione abbiamo deciso di presentare un esposto all’Ufficio Provinciale del lavoro di Prato. Dobbiamo lavorare si ma vogliamo lavorare in condizioni dignitose.

Vogliamo il  rispetto dei nostri diritti, della salvaguardia della nostra salute, e il diritto a poter decidere e usufruire del tempo liberato dal lavoro, che ci spetta.

 

Diritti per tutti, lotta al precariato, occupazione stabile e sicura, salario, dignità, lavorare in sicurezza, sono il nostro programma sindacale e ad ogni accordo che va contro questo, cercheremo sempre la risposta adeguata.

 

Per questo oltre ad aver presentato l’esposto, come Slai Cobas abbiamo indetto lo sciopero delle prestazioni aggiuntive o comunque denominate, dal 13 marzo al 11 aprile compresi.

SLAI COBAS PRATO