FIAT POMIGLIANO

SLAI Cobas - Fiat e terziarizzate - Pomigliano d’Arco: SABATO LAVORATIVO FISSO E RIPOSO A SCORRIMENTO DURANTE LA SETTIMANA

SABATO LAVORATIVO FISSO E RIPOSO A SCORRIMENTO DURANTE LA SETTIMANA: PERCHE’ GLI ALTRI SINDACATI TACCIONO?!

Nell’incontro svoltosi a Roma l’8 maggio scorso tra la Fiat e le segreterie nazionali e territoriali di FIOM-FIM-UILM-FISMIC, l’azienda ha annunciato che, al rientro dalle ferie, nel prossimo ottobre, partirà col sabato lavorativo fisso sui 2 turni (mattino e pomeriggio) ed il riposo a ‘scorrimento’ durante la settimana. Con questo meccanismo, secondo la Fiat, le catene di montaggio devono funzionare 6 giorni la settimana ed il sabato diventa un giorno di lavoro normale e nemmeno più lavoro straordinario!

 

FIOM-FIM-UILM-FISMIC (e tutti gli altri sindacati presenti in fabbrica) hanno già chinato il capo perchè: chi tace (e nasconde le cose ai lavoratori) acconsente!

 

Nell’incontro tenuto lo scorso lunedì 21 c.m. con la Fiat all’Unione degli Industriali di Napoli lo Slai Cobas ha sollevato la questione delle strozzature impiantistiche che limitano il perseguimento di adeguati volumi produttivi nonché degli atteggiamenti ‘arroganti ed inconcludenti’ di un gruppo dirigente che  già a dicembre dell’anno scorso tentò di attuare la mobilità forzata e che, addirittura, in violazione di legge, rifiutò di pagare ai lavoratori le giornate di ‘messa in libertà’ di febbraio per poi fare marcia indietro ed oggi ‘lamentarsi’ dell’assenteismo sopraggiunto in aprile nelle innumerevoli fermate per ‘senza lavoro’. E’ proprio vero: chi semina vento raccoglie tempesta! Poiché a Pomigliano, in tempi non sospetti, si sono prodotte 1000 vetture al giorno (basta ricordare gli anni 2000/2001) lo Slai Cobas ha fortemente ‘sconsigliato’ la Fiat dal proseguire con la solita logica per cui, invece di affrontare e superare correttamente le note magagne impiantistiche, cerca a tutti i costi di aggirare il problema intensificando i carichi di lavoro, la precarietà e la flessibilità dell’orario nell’ormai ‘sgamato’ tentativo di scaricare sempre sui lavoratori le responsabilità aziendali. Vi è oggi la necessità di migliorare le condizioni di lavoro (e non peggiorare i carichi di lavoro che stanno ingenerando preoccupanti patologie professionali di massa), e l’esigenza di fare chiarezza sulla ‘incomprensibile’ richiesta aziendale di nuovi tagli occupazionali con la mobilità per altri 300 lavoratori che seguono i 300 usciti tra settembre e novembre 2006. Lo Slai Cobas ha ribadito alla Fiat la propria disponibilità ad una seria politica di interventi strutturali sugli impianti, la sola che può garantire la idonea tenuta produttiva della fabbrica. Ciò in corretta alternativa a velleitarie proposte di sabato lavorativo fisso.  Oggi abbiamo in organico 4635 operai cui va sottratto il numero di 300 inerente la mobilità per 300 lavoratori che sarà operativa a fine luglio. Nel 2000, con circa 5000 operai abbiamo prodotto 1000 vetture al giorno: se l’azienda vuole veramente realizzare la risalita produttiva per i nuovi modelli basta fare 600 nuove assunzioni e bonificare gli impianti per produrre - chiavi in mano - oltre 1000 vetture certe al giorno, sui 2 turni e su 5 giorni. La riunione tra Fiat e Slai Cobas è stata riaggiornata tra 15 giorni. Qualcuno forse pensa che i nuovi modelli Alfa si possano fare fuori dalle fabbriche Alfa…??!! Che dicono gli altri sindacati…??!! Che dicono le forze politiche presenti in fabbrica…??!!

 

Sabato 26 maggio S C I O P E R O di 8 ore in Fiat e terziarizzate

 

SLAI Cobas - Fiat e terziarizzate - Pomigliano d’Arco