FIAT POMIGLIANO

Comunicato stampa SLAI Cobas FIAT Pomigliano

DOMANI ANCORA SCIOPERO CONTRO IL SABATO LAVORATIVO ED IL TENTATIVO DI SCARICARE SUI LAVORATORI LE MAGAGNE AZIENDALI:

MARCHIONNE: CI FAI… O CI SEI?!

…MA ACCUSSI’ ‘E BBUO’ FA ‘E MACHINE…?!

 

Una vera a propria controffensiva di informazione e di lotta per dare forza e voce alle ragioni dei lavoratori e smentire ‘puntigliosamente e nel dettaglio’, le gravissime e recenti dichiarazioni pubbliche e strumentali dell’amministratore delegato Marchionne e la scelta Fiat di addossare ai lavoratori le colpe dello sfascio impiantistico in atto e a Pomigliano e dovuto invece a precise logiche di politica industriale: dopo aver praticamente smantellato l’Alfa di Arese la Fiat oggi si appresta a ridimensionare drasticamente l’Alfa di Pomigliano con la ‘smistamento’ a Cassino della produzione del nuovo modello dell’Alfa 147. Basterebbe riammodernare impianti vecchi di 40 anni, metterli in sicurezza e fare nuove assunzioni per produrre in 5 giorni lavorativi sui 2 turni settimanali circa 1.500vetture al giorno: la scelta di ovviare alle strozzature ed alla fatiscenza impiantistica è stata costruita ad arte in questi anni dalla Fiat, dalle note strozzature produttive della lastratura alla verniciatura al montaggio: il 90% della produzione è scartata e deve essere ripresa per difetti delle parti mobili non a disegno (porte, cofani ed altri particolari in lamiera) provenienti dalla lastratura e dalle presse, bolli di verniciatura, mancanza cronica di particolari da montare provenienti dalle aziende fornitrici, mancanza di spazio nelle linee di montaggio, attrezzi e strumenti vecchi di 40 anni, azzeramento delle necessarie manutenzioni periodiche e strutturali, mancato riammodernamento impiantistico, carrelli e tradotte per la movimentazione ed l’approvviggionamento dei materiali alle linee di montaggio vecchi di 40 anni, molti mancanti finanche dei limitatori di velocità, mantenuti insieme con ferrofilato… questo per fare solo alcuni esempi. Ed intanto in fabbrica in questi anni vi è stato un elevato numero di lavoratori ammazzati dalle gravi inadempienze aziendali, le indagini sono in corso, mentre settimanalmente continuano a verificarsi gravi infortuni sul lavoro. Intanto il 60% degli addetti alle catene di montaggio è affetto da gravi patologie professionali invalidanti da sforzo prolungato secondo un’indagine biostatistica realizzata dai tecnici dello Slai Cobas.

 

Preannunciato un libro bianco su condizioni impiantistiche e violazioni aziendali in materia di sicurezza ed antinfortunistica, quantificazione dettagliata delle malattie professionali, necessari interventi per bonificare ed ammodernare la fabbrica e renderla produttiva: sarà presentato al prossimo congresso dello Slai Cobas di fabbrica che si terrà sabato 7 luglio nella sede di Pomigliano. Preannunciate anche raffiche di denunce in Procura contro la Fiat per la tutela della pubblica incolumità dei 7000 addetti di Fiat e terziarizzate operanti nel perimetro dello stabilimento di Pomigliano.

 

SLAI Cobas Fiat e terziarizzate - Pomigliano d’Arco, 29/6/2007