FIAT POMIGLIANO

FIAT ALFA ROMEO POMIGLIANO

LO SLAI COBAS PREVEDE LA FORTE ADESIONE DEGLI OPERAI DELLA FIAT DI POMIGLIANO ALLO SCIOPERO GENERALE DI 24 ORE DEI SINDACATI DI BASE CONTRO IL GOVERNO PRODI-MONTEZEMOLO

Comunicato stampa

LO SLAI COBAS LANCIA L’ALLARME: A CAUSA DELLE NOTE MAGAGNE TECNICO-IMPIANTISTICHE SI PROSPETTA IL CROLLO PRODUTTIVO E CASSA INTEGRAZIONE NEL 2008 PER I LAVORATORI FIAT POMIGLIANO IN CONTINUITA’ CON I 3.135 LICENZIAMENTI MESSI IN ATTO DALL’AZIENDA CON SOLO RICORSO ALLA MOBILITA’ NEGLI ULTIMI SETTE ANNI.

 

In forte salita i sondaggi tra gli operai in relazione all’adesione allo sciopero generale di 24 ore indetto per domani dallo Slai Cobas e da tutte le altre sigle del sindacalismo di base. Nelle assemblee a ‘tappeto’ di reparto svolte in questi giorni a ‘tappeto’ dallo Slai Cobas durante i 20 minuti di sosta collettiva in tutti i capannoni ed in  ogni turno ieri davano un ‘gradiente’ di volontà di sciopero dei lavoratori del 50%, percentuale destinata a salire (AL 60-70%) nella giornata di oggi in cui proseguono le fitte assemblee nel primo e nel secondo turno di informativa sulla necessità di costruire una forte opposizione sociale e politica al governo di ‘centrosinistra & Confindustria’ ed alla collegata concertazione dei sindacati confederali a danno dei lavoratori e della povera gente.

 

Intanto i numeri dicono che: negli ultimi 7 anni (dal 2001 al 2007) la Fiat dei Pomigliano ha fruito senza soluzione di continuità di innumerevoli procedure di mobilità per un totale di 1.925 licenziamenti con ‘accompagnamento’ alla pensione tramite la cassa integrazione. Nello stesso periodo le aziende terziarizzate (Stola sud, Logint, D.H.L., Magneti Marelli, Novafero, Lifi, Autostamp, La Fenice, De Vizia) cui la Fiat aveva ceduto negli anni scorsi parti di processo produttivo e lavoratori collegati, hanno fruito di 1.210 licenziamenti con messa in mobilità e prepensionamenti, il tutto a carico di finanziamenti pubblici: in totale negli ultimi 7 anni vi è stato un uso improprio degli ammortizzatori sociali (sempre con le stesse fumose motivazioni) per un totale di 3.115 lavoratori,a fronte di un esiguo numero di assunzioni interessanti giovani lavoratori precari. Lo sfascio impiantistico e tecnologico degli impianti e dei centri direzionali messo in atto in questi anni dalla Fiat a Pomigliano ha fatto si che oggi, per ogni 100 vetture prodotte, 94 sono scartate per difetti di lastratura e/o verniciatura e/o incomplete per mancanza di particolari da montare dato il fallimento del “just in time”. Il tentativo aziendale di sopperire alle carenze impiantistiche con l’innalzamento dei ritmi di lavoro ha fatto si che ormai la percentuale di operai ammalati da evidenti sintomi di patologie professionali da sforzo prolungato sulle catene di montaggio sia arrivata al 40%. Dei due miliardi e mezzo di euro (nell’ordine di 500 milioni all’anno) da investire nel quinquennio 2003/2007 per… ”garantire la missione produttiva della gamma Alfa a Pomigliano con iniziative finalizzate a ricerca, sviluppo, innovazione ed ingegnerizzazione delle nuovi produzioni”, previsti dagli accordi sindacali del 24 aprile 2003 con Fiat ed Unione degli Industriali di Napoli e l’avallo dei massimi vertici delle istituzioni della Campania, si è perso ogni traccia. Nel 2008 la produzione prevista a Pomigliano sì aggirerà a scarse 500 vetture a fronte del circa 730 vetture mediamente prodotte nel 2007: poiché due più due fa quattro: ci sarà un proporzionale ricorso a massicce ‘dosi’ di cassa integrazione mensile che falcidieranno i già miseri salari dei lavoratori resi ancor più ‘leggeri’ dalle manovre del governo Prodi-Confindustria-CGIL-CISL-UIL. E’ anche per questo che la partecipazione operaia allo sciopero di domani acquisterà ‘ampia valenza nell’immediato e di prospettiva specifica e generale’.

 

SLAI Cobas

coordinamento provinciale di Napoli – Pomigliano d’Arco

8/11/2007