Col "piano Marchionne" a Pomigliano la Fiat vuole azzerare libertà e tutele sindacali per ovviare al deficit tecnologico (dopo la fermata di due mesi gli impianti restano ‘tal quali’) col maggiore sfruttamento del lavoro operaio e il ridimensionamento produttivo ed occupazionale. Ciò ha già comportato la chiusura della KSS di Arzano col licenziamento di 103 addetti alla produzione delle cinture di  sicurezza. Il trasferimento di 316 lavoratori Fiat a ‘reparti-confino’ prospetta una ondata di ‘terziarizzazioni’ col collegato carico di cassa integrazione, precarietà e licenziamenti..

La stretta repressiva in atto a Pomigliano, con licenziamenti politici, vigilantes nei reparti, centinaia di provvedimenti disciplinari e liste di proscrizione è appoggiata da FIOM-FIM-UILM (già schierati con la Fiat nel 2006 in occasione degli 8 licenziamenti allo Slai Cobas) che stavolta hanno sequestrato il monte ore sindacale del 2008 per impedire allo Slai Cobas l’indizione delle assemblee sindacali in fabbrica. Gli stessi sindacati che a febbraio hanno firmato due accordi con la Fiat per svuotare definitivamente l’area di Arese, licenziare e cassintegrare, per far posto a mega-alberghi negli oltre 2.000.000 di mq. dell’area dove si collocherà anche il prolungamento del Metrò della Fiera di Rho-Pero.

 

‘PIANO MARCHIONNE’ E REPARTI-CONFINO: LI ABBIAMO GIA’ VISTI ALL’ALFA DI ARESE DOVE LA FIAT, DOPO AVERLA AVUTA REGALATA DA PRODI ED AVER LICENZIATO 18.000 LAVORATORI, OGGI CONTINUA A LICENZIARE E A SVUOTARE I REPARTI PER FAR POSTO ALLA SPECULAZIONE IMMOBILIARE DELL’EXPO 2015

 

Sabato 5 aprile - ore 9.00

ASSEMBLEA PUBBLICA

A POMIGLIANO

C.so V. Emanuele, Sala ‘Orologio’ (Biblioteca comunale)

 

SLAI COBAS – COORDINAMENTRO NAZIONALE

 

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