PARTIAMO DAL PREMIO PER OPPORCI ALLA RIFORMA BRUNETTA !

Dopo circa un anno i colleghi devono esprimere il loro giudizio con un voto, sulla preintesa del  premio incentivante. Questa vicenda  si è trascinata da circa un  anno, con poche notizie sulla materia tranne qualche volantino fatto dallo Slai Cobas,  Accumulando un grave ritardo sulle altre questioni prima la piattaforma aziendale, poi  la riforma Brunetta e altro.

La preintesa  non modifica lo schema con cui si è sempre distribuito il premio, ma introduce la riduzione del 5% dal fondo,  solo per il 2010,  e riduce  le percentuali di assenze per accedere al fondo Speciale. Una concessione inutile fatta alla direzione  che per  poter sottoscrivere l’accordo ha voluto, come al solito,  che i delegati fossero più malleabili;   sulla base della firma a  questo accordo è stato esautorato il precedente coordinatore, che di fronte al sopraggiungere della legge Brunetta auspicava gia dal metà dell’anno passato di non cedere niente sul premio e di aprire il conflitto sulla piattaforma aziendale con al primo posto il passaggio di fascia per tutti;  le rivendicazioni legate alle problematiche sollevate dai terapisti, dagli animatori alle altre figure professionali sofferenti e tutte le altre richieste che contiene 

Un  regolamento di conti, voluto da via Olmetto che  ha messo in secondo piano oltre alla  piattaforma rivendicativa i problemi che ci troveremo ad affrontare con la legge Brunetta.         

E non solo;  qualche giorno fa è stato emanato un decreto legislativo che aggira l’art. 18 dello statuto dei lavoratori : i padroni  da adesso possono derogare ai Contratti Nazionali di Categoria la giurisdizione del giudice del lavoro, in questo modo il licenziamento  senza giusta causa diventa praticabile per qualsiasi azienda;   il lavoratore  sarà costretto a firmare, al  momento dell’assunzione,  il ricorso all’arbitro, (nel caso di controversia  l’operaio rinuncia a ricorrere al giudice del lavoro e accetta di sanare la controversia bonariamente subendo il ricatto del padrone).

Mentre la classe operaia, ben assuefatta dalle politiche concertative e collaborazioniste dei sindacati confederali e dei partiti politici, non presta attenzione alle trasformazioni radicale che i diritti del lavoro  stanno subendo, si è aggiunto nuovo tassello al triste mosaico.  LA PRECARIETA’  IN OGNI AMBITO LAVORATIVO !

Anche i lavoratori  del comparto Sanità Pubblica  hanno poco da stare allegri : in piena devolution e degrado sociale vengono additati come i responsabili di tutti i mali :

alla domanda perché la sanità pubblica non funziona ?  ha risposto  Brunetta perché vi sono i nullafacenti.  Alla domanda perché ci sono degli ammanchi paurosi nei conti sanitari di quasi tutte le regioni italiane , sempre il brillante Brunetta risponde perché  paghiamo troppo i lavoratori.

Niente di nuovo sotto il sole, mentre affaristi di ogni risma rubano a piene mani dai conti della sanità pubblica, (uno degli ultimi presi con le mani nel sacco il signor Del Turco ex sindacalista della CGIL,   mentre i vari  Poggiuolungostrevi saranno in qualche isola tropicale a godersi i soldi rubati al servizio sanitario pubblico, senza parlare delle interferenze delle varia associazioni malavitose legate a doppio filo con il potere politico), i lavoratori oltre a mantenere in piedi con sacrifici e bassi salari  e carichi di lavoro sempre in crescita, vengono accusati di essere i responsabili di tutto il male affare italiano, accusati  continuamente da campagne di stampa martellanti mente per chi ruba veramente dopo qualche giorno di battag pubblicitario  tutto viene insabbiato e gli autori vengono premiati dal governo.

Le leggi che hanno trasformato il rapporto di lavoro del  pubblico impiego sono molte ma quelle più significative ne hanno stravolto gli assetti normativi:  dalla 165 del 2001 e le cosi dette leggi Brunetta il decentro 112 del 2008 e la legge 133  del 2008 poi la legge 155 e il decreto applicativo n. 15 del 2009, ci hanno portato indietro al tempo della dittatura.

Da Brunetta e la sua compagine  è stato subito chiarito  che : gli aspetti normativi peggiori del rapporto di lavoro privato devono essere applicati anche nel pubblico infatti :

sono gia operative le modifiche al codice di disciplina, mentre le norme che regolano la malattia sono peggiorative rispetto al settore privato;  con la legge 150 viene stabilito che per i primi 10 giorni di ogni evento morboso il lavoratore perde il salario accessorio e alcune indennità, per le fasce di controllo del medico fiscale hanno subito un aumento : bisogna aspettare il medico a casa dalle 09,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 18,00.

Con l’approvazione dei sindacati confederali  (ricordiamoci quando Epifani in pieno attacco mediatico ai lavoratori pubblici,  sosteneva  che anche per noi non doveva esseri la sicurezza del posto di lavoro, alla faccia di chi ci vuole male)  ecco fatto il governo  Berlusconi ha cancellato il posto sicuro anche per i lavoratori pubblici, mentre con la legge n. 165 del 2001 è stata introdotta la cassa integrazione e la mobilità, la riforma  Brunetta, anticipata dal Memorandum firmato di CGIL, CISL, UIL e UGL, e ciliegina sulla torta viene introdotta la regola che chiunque può essere  licenziamento per scarso rendimento.    

   

CHE FARE ?

PARTIAMO  DAL PREMIO INCENTIVANTE PER APRIRE UNA STAGIONE DI LOTTE DECISE CONTRO LA RIFORMA E IL MASSACRO DEI LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI.


Slai Cobas A.S.P. Golgi- Redaelli