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01 Maggio 2023

Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale 
S.L.A.I.cobas

 Comunicato Stampa

Pomigliano d’Arco, 1/5/2023

 Assemblea operaia nazionale del 1° maggio a Pomigliano Gran parte della giurisprudenza in Italia è realizzata con prevalenti sentenze fuorilegge (a partire dalla Fiat/Fca oggi Stellantis) ormai dichiarate tali dalla stessa Procura Generale della Corte di Cassazione e successivamente dalla Corte di Cassazione stessa:

 OPERAI “CONTROCORRENTE” RISCRIVONO IL DIRITTO DEL LAVORO IN ITALIA PER RIPORTARE LA DEMOCRAZIA SINDACALE IN FABBRICA E ATTUARE IL NECESSARIO “CAMBIO DI PASSO” CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

 Nell’affollata sala convegni dell’ex distilleria di Pomigliano d’Arco dove si è svolta stamane l’Assemblea Nazionale Operaia del 1° Maggio indetta dai sindacati Slai cobas e Slai Prol cobas grande attenzione ha suscitato la relazione introduttiva presentata da Mara Malavenda: …“Oggi, aldilà delle prevalenti ed ininfluenti commemorazioni rituali del 25 aprile, tocca ancora una volta ai lavoratori far rivivere e rilanciare la Lotta di Liberazione nei suoicontenuti di sostanzae a difesa della Costituzione riportando il diritto antidiscriminatorio nel suo ambitogiusto ed originario”. Cioè all’interno dei rapporti sociali di produzione, considerato che la società è basata sull’economia e le sue modalità di realizzazione e tenendo conto che la progressiva riduzione delle tutele dei lavoratori avvenuta in questi decenni (strategia dell’Eur della CGIL del ’77, Pacchetto Treu di Prodi-Bertinotti, Jobs Act di Renzi, Legge Fornero, decreto Dignità di Conte-Di Maio, normative razziste ed anti immigrati) contrasta con l’insieme dei principi Costituzionali e dei conseguenti diritti inderogabili di democrazia, libertà di

opinione, libertà ideologica e di affiliazione sindacale nei luoghi di lavoro nonché col relativo ordinamento comunitario”… “questo inquietante andazzo”… (rincara la dose l’esponente dell’esecutivo nazionale di Slai cobas) ha tra altro indotto in questi anni un gravissimo arretramento eversivo della prevalente giurisprudenza del lavoro italiana col dilagare di vere e proprie sentenze fuorilegge penalizzanti i diritti dei lavoratori e quelli sindacali emesse nei vari gradi di giudizio. E questo non siamo più i soli a dirlo! Basta citare la stessa Corte di Cassazione che, con la prima sentenza del 2020, è stata costretta ad ammetterlo nella causa di Slai cobas contro Fiat/Fca, formalizzando testualmente che <le prevalenti sentenze della magistratura italiana ignorano le direttive europee in materia di diritto antidiscriminatorio  nei luoghi di lavoro> e quindi le espresse normative antidiscriminatorie nazionali applicative delle direttive europee”...”intanto, la nuova ‘pietra miliare’ della giurisprudenza italiana in materia di diritto del lavoro è confermata dalla sentenza dei giudici in appello del Tribunale di Napoli che, lo scorso 17 febbraio, ad obtorto collo e dopo il diktat della Cassazione sono stati costretti ad abiurare la precedente sentenza fuorilegge accogliendo il ricorso di Slai cobas contro FCA dichiarando antisindacali i trasferimenti antidiscriminatori avvenuti nel 2008 da Pomigliano al confino nel reparto logistico WCL di Nola. Indipendentemente dal congruo risarcimento del danno salariale subito dai lavoratori interessati, e per cui a breve faremo partire i ricorsi giudiziali, e dal prossimo avvio di iniziative sindacali a tutela di tutti gli altri lavoratori di Pomigliano discriminati e tenuti a sotto salario dall’azienda con una cassa integrazione ormai infinita, con questa iniziativa abbiamo realizzato quel necessario ‘cambio di passo’ cui dovrà uniformarsi l’intera giurisprudenza in Italia in materia di diritto del lavoro”...

e “costruiti i necessari presupposti strategici e giuridici” conclude Malavenda, …”permane interamente aperta la questione politica della necessaria organizzazione della nuova Resistenza Operaia alle nuove forme di moderno fascismo imperanti nel terzo millennio e date dalla progressiva trasformazione autoritaria a livello locale e globale del capitale contro la classe operaia e l’insieme dei lavoratori. Un moderno fascismo che, dalle fabbriche al territorio, sta estendendo la presa sull’intera società con l’economia delle guerre imperialistiche precedute dalla pandemia”.

Il coordinatore nazionale di Slai Prol Cobas Paolo Dorigo ha illustrato il significativo e forte intervento sindacale contro la frammentazione in appalti e sub appalti di Fincantieri con l’azzeramento delle tutele dei lavoratori ricattati dalle aziende e tenuti a sotto salario e sotto diritti… vertenza ancora tutt’ora in atto anche con la costituzione del sindacato come parte civile nel processo penale in corso.

 Ritmi di lavoro impossibili, estremo degrado degli ambienti di lavoro e lavoratori col ‘fiato sul collo’ dei capò aziendali nonché una inquietante delocalizzazione produttiva dalla Sevel di Chieti alla Polonia sono i contenuti di quanto riportato all’assemblea da Giordano Spoltore operaio Sevel e coordinatore provinciale Slai cobas di Chieti e Luigi Aprea operaio FCA Pomigliano: “continuiamo ad esistere e a resistere”!

 Nelle conclusioni dell’assemblea Vittorio Granillo, dell’esecutivo nazionale di Slai cobas, ha precisato che…”non c’è stata una semplice causa civile, in quel procedimento c’è la lotta, una cultura operaia e sindacale, che riguarda i diritti sociali, la collettività! Abbiamo cambiato il diritto del lavoro. Come Slai cobas e Slai Prol Cobas riteniamo che, da queste basi, sarà necessario costruire un percorso di lotta non facile ma necessario, dal momento che i riferimenti politici per i lavoratori sono nulli e quei pochi sono anche scadenti ed inaffidabili

Slai cobas - Slai Prol Cobas - Pomigliano d’Arco, 1° maggio 2023