NOTIZIE SLAI COBAS

FIEGE SALTA NELLA MATTINATA L'INCONTRO CON I SINDACATI I LAVORATORI BLOCCANO L'AZIENDA AD OLTRANZA SUL LUOGO POLIZIA E CARABINIERI. QUALCHE TAFFERUGLIO

Dalle 14 i cancelli dell'azienda logistica Fiege Borruso di Brembio sono bloccati da una trentina di lavoratori in sciopero ad oltranza. I tir non possono uscire né entrare. Sono intervenuti polizia e carabinieri per tenere sotto controllo la situazione. Si segnala qualche tafferuglio avvenuto tra i dimostranti e le forze dell'ordine quando due automezzi hanno provato a forzare il blocco. È intervenuta anche la Crocerossa Casalese per soccorrere un manifestante che lamentava forti dolori dovuti a contu-sioni procuratesi nel parapiglia. La situazione è precipitata perché al tavolo delle trattative previsto per la mattinata l'azienda non si è presentata. A seguito del rifiuto i lavoratori della cooperativa Rsz, che vedono svanire il loro posto di lavoro, spontaneamente hanno deciso il blocco degli accessi. Sul posto anche i sindacalisti dello Slai Cobas e della Cisl.
Ieri, l’azienda avrebbe tentato una forzatura, come riportato dagli organi di stampa, cercando di far firmare ai lavoratori una riassunzione dal primo gennaio con la nuova cooperativa e con un contratto peggiorativo rispetto a quello in essere. Pochi i lavoratori che hanno accettato.
La Fiege Borruso, la multinazionale della logistica con una piattaforma a Brembio, ha deciso di non assegnare alla scadenza l'appalto di lavoro alla attuale cooperativa, la Rsz di Rho, sostituendola con una nuova cooperativa che subentrerà il prossimo primo gennaio. Da quanto affermano i sindacati, la Fiege nel passaggio di appalto avrebbe voluto cambiare anche tutta la manodopera, una settantina di operai. Questo il motivo per cui a metà dicembre sono partite delle proteste spontanee da parte dei lavoratori, poi rientrate soltanto con la firma di un accordo al tavolo della prefettura che impegnava l’azienda ad applicare il contratto collettivo nazionale della logistica nel cambio di appalto e a mantenere il 50 per cento della forza lavoro. Negli ultimi giorni, la cooperativa subentrante ha fatto un’ulteriore proposta di mantenere una sessantina di lavoratori, di cui 40 nello stabilimento di Brembio e un’altra ventina in altre aziende del territorio. Tanto è bastato, come riporta il quotidiano Il Cittadino, perché ieri mattina sindacalisti della Filcams Cgil fossero presenti in azienda per verificare i procedimenti di riassunzione dei lavoratori. Assente invece Fisascat Cisl: «Apprezziamo l'apertura della cooperativa subentrante, ma se si applica un contratto peggiorativo, con un numero minore di ore, allora l’aumento del numero dei riassunti è solo fittizio. Inoltre, contestiamo il fatto che sia la Fiege Borruso a condurre le trattative: è la committente, ma la questione del cambio appalto riguarda in prima battuta il vecchio appaltatore e quello subentrante, che deve dare garanzie del mantenimento dei livelli e delle professionalità. Vogliamo un incontro proprio per armonizzare le condizioni di uscita e di entrata nel nuovo appalto», dichiarava al cronista del quotidiano lodigiano, il segretario della Fisascat Cisl.

Arrivava, riportata dai giornali anche la ferma presa di posizione del segretario Fit Cisl: «La Cisl non accetterà alcun accordo che contempli il cambiamento di un contratto scelto liberamente dal committente e che non mantenga tutti i livelli occupazionali. Solo a queste condizioni si può trattare. Finora invece sono arrivate pro-poste inaccettabili e forzature, ma non le accetteremo».
I lavoratori che effettuano il blocco non accettando le proposte peggiorative, sono in maggior parte provenienti dalla Romania e alcuni extra-comunitari residenti in Italia da diversi anni che chiedono solo di lavorare nei termini previsti dal contratto nazionale, di poter mantenere le loro famiglie e onorare gli impegni, mutui e altro, accesi per mettere su casa. Tra i manifestanti diverse le donne preoccupate per l'evolversi della situazione che metterebbe in crisi la loro famiglia ed il futuro dei figli. Preoccupante anche la prospettiva per molti extra-comunitari, che in questi anni si sono integrati nelle nostre comunità, che con la perdita del lavoro vedrebbero sfumare la possibilità di rimanere nel nostro paese non avendo motivo valido per il rinnovo del permesso di soggiorno.

I rappresentanti sindacali dello Slai Cobas e della Cisl presenti alla protesta, hanno cercato di mediare tra le forze dell'ordine e i dimostranti in modo da garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori a manifestare contro una decisione ritenuta contraria agli accordi su cui in precedenza le parti erano convenute. I sindacati auspicano che a breve vi sia comunque un incontro risolutivo che soddisfi entrambe le parti.

SLAI Cobas

Coordinamento Provinciale di Cremona