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SLAI Cobas Chieti - RSU PILKINGTON: E’ TEMPO DI MATTANZA
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Appena una settimana, con un comunicato stampa, la direzione aziendale non solo smentiva le notizie circolate sulla stampa locale sui possibili trasferimenti all’estero di processi e linee di produzione, ma addirittura affermava che durante il 2010 venivano sviluppati circa 120 nuovi modelli.
Purtroppo la bolla di sapone è durata pochissimo, tanto che nell’incontro avuto martedì scorso con la RSU, l’azienda ha fatto retro front, affermando che si appresta a ridurre l’assetto di marcia di alcune linee nel reparto accoppiato (parabrezza) e due del reparto lunotti già dal 13 c.m..
Se ci fossimo trovati nel periodo Pasquale, forse ci saremmo lamentati per la mattanza degli agnelli…ma visto il periodo carnevalesco…la mattanza riguarda (e non si sta scherzando) 75 lavoratori interinali.
L’ennesima delusione, dopo averli spremuti come limoni, dal 13 febbraio 2010 non potranno varcare più i cancelli della Pilkington di San Salvo e per loro tramontano definitivamente le speranze di poter costruire un futuro dignitoso.
La posizione assunta dalla Pilkington, durante l’incontro dei giorni scorsi, è stata arrogante, pretestuosa e a dir poco scorretta, visto che gli accordi firmati dalle RSU confederali e i sacrifici chiesti ai lavoratori, soprattutto per la mancata fruizione delle ferie estive e per il ponte natalizio, non sono stati per nulla considerati, anzi, sono stati stracciati in un batter d’occhio.
L’azienda si è giustificata asserendo che tutto ciò è dovuto a una continua variazione delle tendenze delle vendite del settore automobilistico e al mancato ripristino degli incentivi statali.
Anche se tutto ciò è pur vero, è altrettanto vero che per massimizzare i profitti e minimizzare i costi, molte aziende, e fra queste la Pilkington, fanno ricorso alla delocalizzazione produttiva verso paesi come la Polonia, Romania, Spagna e Cina. In questi paesi i lavoratori sono trattati quasi come degli schiavi, lavorando per più di 12 ore al giorno e ricevendo salari molto bassi. Tutto ciò rappresenta una violazione di quelli che sono i diritti inviolabili di ogni uomo e nello specifico di ogni lavoratore, oltre al danno all’economia locale con perdite di posti di lavoro sul sito produttivo di San Salvo, versione quest’ultima non smentita dalla società.
A tutto ciò bisogna, non solo essere uniti, ma è indispensabile programmare tutta una serie di iniziative atte ad impedire che ciò avvenga. Sicuramente non serviranno a nulla, come hanno fatto altri, diramare comunicati molto soft, che danno solo un segnale di resa e rassegnazione.
Lo SLAI COBAS indice da subito lo stato d’agitazione ed il - BLOCCO degli STRAORDINARI – con un invito ad una stretta vigilanza, da parte di tutti i delegati della RSU e dei lavoratori, affinché tutto questo sia rispettato.
Nei prossimi giorni non si escludono azioni di lotta più energiche, pur di contrastare l’emorragia in atto dei posti di lavoro sul sito di San Salvo, oltre che salvaguardare la dignità di tutti i lavoratori.
SLAI COBAS
RSU-PILKINGTON