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Resoconto sullo sciopero dei metalmeccanici a Milano: manganellati gli operai
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Questa mattina si è svolta la manifestazione dei metalmeccanici a Milano, convocata da Fim-Fiom-Uil, contro l'arroganza di Assolombarda, la sezione di Federmeccanica che sta facendo più ostracismo sulla piattaforma. In realtà è tutta Federmeccanica che sta ostacolando la piattaforma, utilizzando argomenti rafforzati dal Protocollo del 23 luglio sul welfare firmato insieme a Cgil-Cisl-Uil. Nel contratto dei metalmeccanici sono contenute delle richieste padronali che, dal punto di vista normativo, peggiorerebbero gli stessi accordi del 23/7. La Fiom si trova quindi "obtorto collo", a convocare scioperi contro la stessa Cgil, che dice che sull'accordo di luglio non si torna indietro e quindi, situazione grottesca... In 1500 persone hanno partecipato alla manifestazione, molto incazzate dopo il prolungamento di già 6 mesi del contratto precedente. Dopo una lunga passeggiata, organizzata dai boinzi sindacali per evitare di andare a disturbare i negozi del centro di Milano che stanno facendo gli affari natalizi, è salita la pressione sugli organizzatori Fim-Fiom-Uilm affinchè si marciasse verso l'Assolombarda, di fronte alla quale essi avevano chiesto l'autorizzazione a sfilare. Giunti sul posto, i lavoratori hanno trovato le transenne messe in modo tale da evitare forzature. Dopodichè, arrivati di fronte a queste transenne, la maggior parte dei manifestanti ha cercato di toglierle e di forzare il blocco della polizia. Sono iniziati gli spintonamenti, i lanci di bulloni e uova, con poliziotti e carabinieri che manifestavano parecchio nervosismo. Quando su di un lato si è aperto un varco, sono partite le maganellate che hanno colpito in faccia due compagni, un delegato RSU della Marcegaglia (e compagno dell'Assemblea dei lavoratori autoconvocati) e un operaio dell'Ansaldo. Dopodichè, visto che non c'era la forza, ma soprattutto la volontà delle organizzazioni sindacali di forzare seriamente quel blocco, è stata bloccata la strada di fronte all'Assolombarda per circa un'ora. I due operai colpiti sono stati portati in ambulanza e sottoposti a controlli medici. Fortunatamente non ci sono lesioni serie. Oggi è tornata in piazza la rabbia operaia, e se padroni e parrucconi sindacali non riescono a chiudere la trattativa sarà un bel daffare per riuscire a contenere la voglia di protestare dei metalmeccanici. Il rischio - per loro - è che si
arriva a gennaio, ci saranno altri scioperi e la gente scenderà sicuramente in piazza consapevole del fatto che per difendere i padroni ci sono polizia e carabinieri a manganellare. ma anche sul fronte operaio la situazione è "problematica": oggi la volontà di lotta e di autonomia si è espressa chiaramente, ma capiremo a breve se, sempre a partire dai fatti di oggi, crescerà anche la rabbia e il numero di chi parteciperà alle manifestazioni e agli scioperi. I fatti di oggi sono la dimostrazione che gli operai si trovano di fronte a una scelta: o cominciano ad esprimere una certa autonomia nelle piazze, nelle assemblee, sulle piattaforme e sulle vertenze (a partire da quelle sulla sicurezza e contro i morti sul e da lavoro, dei salari, della precarietà e dell'erosione dei diritti), o si compatterà la forza operaia, o altrimenti crescerà l'arroganza padronale o saranno ancora deboli contrattualmente e subalterni di queste organizzazioni sindacali che mettono sempre bastoni fra le ruote per cercare di chiudere le vertenze come le hanno iniziate, cioè a perdere. La piattaforma iniziale confederale è stata già bocciata nelle maggiori grandi fabbriche (e non solo): a Mirafiori, in Marcegaglia, Siemens, Ansaldo ecc., perchè era già ridicola come si presentava. Bisogna ripartire da là, e bisogna ripartire dall'esempio degli operai milanesi di oggi.