TFR

Esposto sul Tfr alla procura di Crema dallo Slai Cobas

Sono stati puntualizzati diversi punti a partire dal presunto deficit dell’inps

Esposto sul Tfr alla procura di Crema dallo Slai Cobas

Da: “la Voce di Crema” del 8/2/2007

CREMA – Un esposto penale alla Procura della Repubblica di Crema sul presunto furto del tfr e sui fondi pensione.
È l’ultima iniziativa dello Slai Cobas di Cremona. Il testo è stato depositato proprio ieri. Nel documento si risale ai primi anni ’90 quando “si decise di ridimensionare drasticamente la previdenza pubblica e di dare il massimo spazio ai fondi pensione e alle polizze private per tonificare l’asfittica Borsa di piazza Affari”.
Secondo lo Slai per far ciò partì una fortissima campagna di stampa contro un inesistente deficit dell’Inps che sarebbe continuata fino ai giorni nostri.
“In realtà si scopre che l’Inps, nel 2005, ha avuto un attivo di 2,3 miliardi di euro ed ha un attivo patrimoniale netto di 24,2 mld di euro nonostante abbia avuto solo un piccolo rimborso dallo Stato. Ciò ha facilitato il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo e l’innalzamento dell’età pensionabile dimezzando l’importo della pensione, in particolare per i redditi bassi. Il lavoratore che si iscrive al fondo pensione sa quanto versa poi dipende dall’andamento dei mercati finanziari”
C’è poi un l’incognita del calcolo dell’aspettativa, se aumenta diminuisce il coefficiente di conversione e di conseguenza l’importo della rendita. Attualmente, a parità di versamenti, le donne hanno diritto ad una rendita complementare inferiore del 30% rispetto agli uomini in quanto hanno un’aspettativa di vita supriore di 6 anni. I fondi pensione sono stati scelti solo dall’11% dei lavoratori interessati. Ecco che allora arriva il decreto legislativo che differenzia tra i lavoratori delle aziende con meno di 50 addetti e con più di 50 e dopo il 30 giugno non si può cambiare. Da qui la denuncia.