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TFR: PRESIDIO ALLA RAI DI MILANO corso Sempione Contro l’informazione di parte ed a senso unico
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PRESIDIO ALLA RAI DI MILANO
corso SempioneContro l’informazione di parte ed a senso unico
Venerdi 23 marzo ore 10,00
23 e 24 Marzo
Due giorni di Mobilitazione Nazionale
in difesa del TFR e per il rilancio della PREVIDENZA PUBBLICA
Comunicato stampa
Banche, finanziarie, assicurazioni, imprese e sindacati concertativi come Cgil-Cisl-Uil-Ugl vogliono spartirsi la gestione della torta potenziale di 21 miliardi di euro annui, costituita dal TFR di quasi 17 milioni di lavoratori e lavoratrici. Per realizzare l’obiettivo, ricorrono a campagne pubblicitarie, a trasmissioni televisive cui partecipano solo i favorevoli ai Fondi pensione, ad una campagna di stampa a senso unico finanziate con 17 milioni di euro di soldi pubblici. Non si era mai vista una campagna tanto estesa, intensa, continua come quella che radio, televisione e giornali stanno conducendo per convincere i lavoratori a trasferire il tfr ai fondi pensione. Poiché prevedono che malgrado tale immensa campagna non ci saranno adesioni di massa hanno previsto un ulteriore meccanismo truffaldino: il silenzio – assenso. Esso prevede che se il lavoratore non si esprime, il tfr verrà trasferito automaticamente ai fondi.
Le forze politiche, sindacali e padronali, responsabili delle “riforme” previdenziali di Amato (1992) e Dini (1995) hanno già stravolto e intendono ulteriormente ridurre le future pensioni pubbliche per poi poi sostenere che quello che mancherà potrà essere recuperato investendo il tfr nei Fondi pensioni privati. E’ come se si tagliasse una parte sana per sostituirla con una protesi.
Confederazione COBAS – CUB – SdL Intercategoriale – SLAI COBAS sono contro il trasferimento del tfr ai fondi pensione, contro il silenzio – assenso e si battono per il rilancio della previdenza pubblica perché garantisce diritti con carattere universale. Al contrario la previdenza privata, essendo individuale, alimenta l´egoismo e la concorrenza tra i lavoratori, costa molto ai lavoratori ed ai cittadini, e non dà nessuna garanzia in quanto le rendita che fornirà dipenderà dal buon esito degli investimenti fatti.
Inoltre discrimina e penalizza le donne che, a parità d’età e contributi versati, riceveranno una rendita “pensionistica” nettamente inferiore a quella degli uomini.
Queste due giornate di mobilitazione , che si aggiungono ad altre iniziative che quotidianamente si sviluppano nelle aziende, intendono inoltre porre in evidenza il sacrosanto diritto dei lavoratori ad essere informati sui rischi connaturati all’attività dei mercati finanziari con la stessa solerte dedizione con la quale vengono informati sugli ipotetici benefici dei Fondi pensione.