TFR

Assemblea pubblica: Pensioni. Un altro furto del ‘governo amico’

 

14 SETTEMBRE 2007 - o. 21 c/o CROCE BIANCA - Via Crispi – MASSA

 

ASSEMBLEA PUBBLICA
con

 

Severo LUTRARIO

(Consiglio Nazionale ATTAC)

 

Corrado DELLE DONNE

(Coordinatore Nazionale SLAI COBAS)

Dopo 15 anni di continue riforme (da Amato nel 1992 fino a Prodi nel 2007, passando per Dini nel 1995) il centro-sinistra approva una ennesima bastonata per i lavoratori. Una nuova ‘riforma’ delle pensioni, ovviamente, non serviva; il bilancio dell’INPS è in attivo e per renderlo passivo non è bastata nemmeno l’unificazione con la cassa previdenziale dei dirigenti d’azienda (in rosso di 2 miliardi di euro, così le pensioni dei dirigenti le pagano i lavoratori dipendenti !!) e il mancato scorporo dell’assistenza (malgrado le sentenze della Cassazione al riguardo). Dopo mesi di dichiarazioni ‘bellicose’ dei sindacati confederali e della sedicente ‘sinistra radicale’ si è arrivati alla firma del peggior accordo possibile:

 

- Lo ‘scalone’ è stato diluito, ma allungato. L’età pensionabile cresce fino a 62 anni. Sembrava impossibile, ma sono riusciti persino a peggiorare la contro-riforma di Maroni-Berlusconi.

 

- La ‘cassa previdenziale’ viene posta nella completa disponibilità contabile del governo. I ‘coefficienti di rendimento previdenziale’ (peraltro ritoccati al ribasso già dal 2010 del 6-8%) verranno calcolati anche sulla base di parametri come l'andamento demografico, l'aspettativa di vita, il PIL, gli obiettivi di bilancio del governo... Se l’economia e il bilancio dello Stato andranno male le pensioni diminuiranno. E con questi ladroni e incapaci che si aumentano continuamente lo stipendio può mai, il bilancio, andare “bene” ?

 

- Mettono i contributi previdenziali figurativi (che in un sistema a capitalizzazione servono a ben poco) per i precari, ma mantengono integralmente il precariato (Pacchetto Treu e Legge Biagi). De-tassano gli straordinari (di cui già oggi i padroni abusano per evitare di assumere i lavoratori); consentono l’uso di CFL oltre i 3 anni; annullano la tassazione per i premi aziendali. Eh sì, una bella lotta contro la precarietà, non c’è che dire !

 

- Dopo le mille “accorate” dichiarazioni sui lavori usuranti che dovevano essere esclusi dalla contro-riforma viene fuori che i soldi a disposizione sono fissi (massimo 5.000 lavoratori all’anno). Se gli ‘aventi diritto’ sono di più scatta una “lista di priorità” ovvero una “guerra tra poveri” (e usurati). Non è vergognoso, pensando ad esempio all’aumento del 13% delle spese militari nella finanziaria 2007 ? Lì i soldi non mancavano.

 

- Le “finestre” per andare in pensione aumentano da 2 a 4 ma vengono inserite anche per le pensioni di vecchiaia (neppure Maroni ci aveva pensato che si potevano spremere anche i pensionandi più poveri). I ritardi di questi pensionandi” sono a tutti gli effetti innalzamenti di età pensionabile e i soldi risparmiati andranno a pagare i 5.000 usurati all’anno che vanno in pensione.

 

Questa contro-riforma è un ennesimo attacco alla previdenza pubblica, un ennesimo peggioramento del trattamento pensionistico dei lavoratori per spingerli ulteriormente nella fauci dei pescecani di borsa con i loro Fondi Pensione Integrativi (che i lavoratori hanno bocciato anche recentemente rifiutandosi in massa di destinarvi il proprio TFR e dribblando l’ignobile truffa del silenzio-assenso anticipata dal governo Prodi al 2007, quando persino Maroni la prevedeva al 2008).

 

Ovviamente, questa operazione sporca viene fatta alla fine di luglio, alla vigilia della chiusura delle fabbriche, per impedire la sollevazione dei lavoratori che si pensa, a settembre, dopo le ferie, saranno meno incazzati.

Beh, anche a causa di questa ‘previsione’ dei ‘nostri’ politici, sindacalisti e padroni, noi siamo (e saremo) incazzati ancora di più.

 

Chiediamo i referendum nei luoghi di lavoro (che il sindacato cercherà, come sempre, di truccare) ma vogliamo, soprattutto una lotta senza quartiere contro questo ceto di parassiti che specula e ingrassa sulle spalle di pensionati, lavoratori, precari.


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