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Accolto presso il Tribunale di Nola il ricorso presentato dai legali Slai Cobas in merito all’illegittima cassa integrazione, relativa a 23 lavoratori Fca Nola.

VERSO IL 25 APRILE PERCHE' QUANDO SI ABBASSA LA DEMOCRAZIA NELLE FABBRICHE SI ABBASSANO ANCHE I DIRITTI

VIDEO: RAI TG3 -  ASSEMBLEA PUBBLICA POMIGLIANO

COMUNICATO STAMPA
SENTENZA 
ARTICOLI STAMPA

NUOVO PRONUNCIAMENTO
DELLA CASSAZIONE
CONTRO
IL MODELLO-MARCHIONNE
COMUNICATO STAMPA
ARTICOLI STAMPA


ASSEMBLEA OPERAIA PUBBLICA A POMIGLIANO SU: FIAT DI MARCHIONNE E GOVERNO DI RENZI 18 OTTOBRE 2014 -RELAZIONE MALAVENDA

 

VIDEO: 1° MAGGIO,
DA POMIGLIANO ALL' EXPO 2015
INTERVENTO DI VITTORIO GRANILLO
ESECUTIVO SLAI COBAS

 

 

VIDEO: 1° MAGGIO, 
DA POMIGLIANO ALL' EXPO 2015
INTERVENTO PROF. CARLO
AMIRANTE COSTITUZIONALISTA

 

VIDEO: 1° MAGGIO, DA POMIGLIANO
ALL' EXPO 2015 INTERVENTO
LUIGI APREA SLAI COBAS
ALFA POMIGLIANO

 

 

1° MAGGIO, DA POIMGLIANO
ALL' EXPO 2015 INTERVENTO
AVV. GIUSEPPE MARZIALE
 
 

 

VIDEO: 1° MAGGIO, 
DA POMIGLIANO
ALL' EXPO 2015 INTERVENTO
ANTONIO MAZZELLA USB

 

VIDEO: 1° MAGGIO, DA POMIGLIANO
ALL' EXPO 2015 INTERVENTO 
RENATO SLAI COBAS ARESE

 

VIDEO: 1° MAGGIO, DA POMIGLIANO
ALL' EXPO 2051 INTERVENTO
CARMELA SALMA SLAI COBAS ARESE

 

VIDEO: 1° MAGGIO, DA POMIGLIANO
ALL' EXPO 2015 INTERVENTO
FRANCESCO SPECCHIO
PARTITO COMUNISTA

 

VIDEO: 1° MAGGIO, DA POMIGLIANO
ALL' EXPO 2015 INTERVENTO
AVV. BARTOLO SENATORE

 

VIDEO: Art.18 - MIRCO RIZZOGLIO avvocato dello SLAI Cobas

VIDE0: SALVO SCUDERI SLAI Cobas SICILIA - Assemblea 20 aprile 2012 ALFA ROMEO di ARESE

Email coordinamento provinciale di Napoli e Pomigliano
cobasslai@libero.it

 

VIDEO 1: FIAT Pomigliano Intervista a Mara Malavenda SLAI Cobas

SLAI Cobas Nazionale

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Pubblicato: Martedì, 01 Ottobre 2019 13:26

Comunicato stampa

FCA POMIGLIANO: OPERAI NON SCIOPERANO NEMMENO PER LA TRAGICA MORTE  SUL LAVORO DEL LORO COLLEGA DEL REPARTO PRESSE DI CASSINO. CI SARA’ UN PERCHE’ !?

INTANTO A POMIGLIANO LA FCA, COL ‘SUO METRO’ (PURTROPPO CONDIVISO DAGLI STESSI SINDACATI CONFEDERALI) HA PROCLAMATO STAMANE UN MISERO MINUTO DI RACCOGLIMENTO PER OGNI TURNO DI LAVORO (DALLE 11.30 ALLE 11.31 AL PRIMO TURNO ED A QUELLO CENTRALE, DALLE 18.30 ALLE 18.31 AL SECONDO TURNO, DALLE 23.30 ALLE 23.31 AL TURNO DI NOTTE) A FRONTE DEI 10 MINUTI DI FERMATA IMPIANTISTICA DELLO SCORSO 25 LUGLIO 2018, INIZIATIVA, ALL’EPOCA, DI ‘VICINANZA E RACCOGLIMENTO  PER LA SCOMPARSA DI SERGIO MARCHIONNE’.

 “Quando alla FCA di Pomigliano e Nola i lavoratori non scioperano  nemmeno in occasione della tragica morte del loro collega della manutenzione di Cassino, incidente verosimilmente dovuto all’evidente violazione delle più banali normative antinfortunistiche: una inquietante violazione ormai assurta a ‘sistemico ed illecito escamatoge di innalzamento del rischio per il proporzionale abbassamento dei costi di produzione’, e questo non solo nelle fabbriche del Lingotto ma nell’insieme delle realtà  lavorative italiane, allora, come sindacato, non possiamo non porci una doverosa riflessione sul devastamento dell’intera condizione operaia  operato ad arte, cinicamente e da anni, ed ancora in questi giorni in uso, dai governanti a discapito dei governati, e dal sindacalismo confederale nei confronti dei lavoratori”… dichiara Mara Malavenda dell’esecutivo nazionale di Slai cobas… “Una inquietante violazione ben rappresentata dalla tragica impennata degli ‘omicidi bianchi’ sul lavoro che si ripetono ormai e non casualmente con cadenza quotidiana in Italia”… “ciò accade quando i lavoratori non sono più liberi di far valere le loro ragioni in quanto imbrigliati da sistematiche ‘normative pirata’ che si susseguono da anni sia in materia legislativa (basti ricordare legge Fornero, jobs act e decreto dignità in materia di liberalizzazione dei licenziamenti) che nei contratti nazionali, tutti derogativi dei diritti soggettivi ed indisponibili dei lavoratori in quanto Costituzionalmente protetti. ‘Normative pirata’ sia di legge che contrattuali, nonché di ‘prassi giuridica’, apertamente confliggenti con principi fondamentali del Diritto del Lavoro e della normativa comunitaria europea in materia di diritto antidiscriminatorio in relazione all’ambito delle ‘ripercussioni datoriali’ sulle libertà del singolo lavoratore nonché sulle restrizioni in atto al libero esercizio delle libertà sindacali nei luoghi di lavoro come, tra altro ed inoltre, dimostrato dalla recente ‘Convenzione ad excudendum’ per impedire la partecipazione alla contrattazione dei sindacati di base sottoscritta lo scorso 19 settembre 2019 tra INPS, Ispettorato Nazionale del Lavoro, Confindustria e CGIL, CISL, UIL.  Normative tutte contrapposte non solo al Diritto Antidiscriminatorio Europeo ma in incontrovertibile violazione delle libertà sindacali soggettive e collettive disposte all’art. 39 della Carta Costituzionale da sempre disatteso in Italia! E non è certo una caso che, dall’entrata in vigore della Costituzione ancora oggi manca la doverosa emanazione del decreto attuativo dell’art. 39 della Carta per la registrazione delle organizzazioni sindacali e dei loro Statuti interni a garanzie di rappresentanze riscontrabilmente rappresentative ed elettive”! Ed è da questa gravissima  STRUTTURALE MANOMISSIONE COSTITUZIONALE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI che deriva l’attuale stato di ricatto (cui fa da sponda la liberalizzazione dei licenziamenti senza reintegra ed in cambio di qualche mensilità risarcitoria disposta da l. Fornero, jobs act e decreto dignità), uno stato di relazioni sindacali illecite e lesioni dei diritti fondamentali che espone i lavoratori alla repressione aziendale, e le loro vite all’innalzamento del rischio antinfortunistico. Su questo come sindacato ci stiamo dando da fare e sono in cantiere prossime iniziative di revisione normativa legale e contrattuale a favore dei lavoratori ed annullamento delle attuali ‘normative pirata’! Ciò è oggi ancor più drammatico anche in considerazione del totale fallimento dello sciopero della Fiom FCA Pomigliano e Nola di cui come Slai cobas non abbiamo niente da gioire! 

Slai cobas FCA Pomigliano /Nola – Pomigliano d’Arco, 1 ottobre 2019  

 

 

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Pubblicato: Venerdì, 20 Settembre 2019 15:06

Giravolte governative e sindacali: come i camaleonti che per convenienza di volta in volta cambiano colore

PRIMA IL GIALLO-VERDE… POI IL GIALLO-ROSSO… ED OGGI IL SOLO-GIALLO: QUELLO DEI SINDACATI DI COMODO SOSTENUTI DAL POTERE POLITICO, PADRONALE E LOBBYSTICO ALLA FACCIA DELLA DEMOCRAZIA E DEI LAVORATORI

Esecutivo Nazionale Slai cobas: dichiarazione di Mara Malavenda

“La recente intesa su “rappresentanza e rappresentatività sindacale” siglata tra INPS, ISPETTORATO LAVORO, CONFINDUSTRIA E CGIL, CISL E UIL intende definitivamente trasformare la rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro da democrazia rappresentativa a democrazia arbitraria in quanto consociativa e pattuita tra fronte datoriale e sindacati-firmatutto che esclude le opposizioni! 

In poche parole l’attuale governo-camaleonte col suo Ministro del Lavoro sta apprestandosi a mettere in atto un definitivo progetto di revisione costituzionale (la riforma dell’art. 39 della Costituzione) consapevolmente cogestito da PD, Renziani e Grillini insieme alle organizzazioni datoriali ed ai sindacati confederali che attribuisce di fatto al solo sindacalismo confederale una presunta rappresentanza dei lavoratori. Una rappresentanza “solo presunta” in quanto sottratta all’esercizio del libero voto dei lavoratori stessi con l’abrogazione dell’importante e fondamentale principio della libertà di organizzazione sindacale in quanto i soli firmatari dei contratti nazionali avranno la facoltà di presentare le liste alle elezioni delle rappresentanze sindacali nei luoghi di lavoro: sarebbe come se i partiti di opposizione, per poter partecipare alle elezioni amministrative, politiche o europee dovessero preventivamente sottoscrivere i programmi dei governanti da loro contestati.

Un arbitrario sistema di pseudo rappresentanza sindacale costituito ad hoc dall’attuale quadro politico-sindacale e collegati poteri economici per impedire ogni libertà di voto ed organizzativa alla stragrande maggioranza dei lavoratori che non si riconoscono nei sindacati confederali e fare definitiva ‘piazza pulita’ del sindacalismo di base ed ogni collegato conflitto sociale.

Ciò per di più in incontrovertibile violazione dell’art. 39 della Costituzione che espressamente prevede “organizzazioni sindacali libere” nonché l’obbligo di registrazione (ad oggi ancora e non casualmente evaso) per le organizzazioni sindacali e ciò per garantire una esigibile democrazia elettiva della rappresentanza nei luoghi di lavoro vincolando a questi obblighi ‘non emendabili’ la valenza ‘erga omnes’ della contrattazione sindacale’ (cioè l’efficacia normativa obbligatoria con valore di legge)  per tutti i lavoratori addetti al contratto nazionale di categoria di riferimento.

Altro che battaglia ai contratti pirata! I veri pirati sono loro!

 L’escamotage in atto ha l’evidente scopo di far rientrare dalla finestra quello che i lavoratori avevano in questi anni già cacciato dalla porta con numerose vittorie del sindacalismo di base contro il monopolio illegale di CGIL-CISL-UIL. A testimonianza le numerose sentenze di Cassazione passate in giudicato di Slai cobas contro Fiat/FCA in Italia, sentenze che stanno giuridicamente ribaltando, a favore dei lavoratori, il conflitto tra i ‘diritti soggettivi’ (derivanti dalle vigenti norme legge) e quelli ‘collettivi’ derivanti da normative contrattuali peggiorative di quelle legislative”.

QUELLI DEL COSIDDETTO ‘CAMBIAMENTO’ STRUMENTALIZZANO UNA FINTA BATTAGLIA AI ‘CONTRATTI PIRATA’ APPRESTANDOSI INVECE, E NEI FATTI, ALLA LORO SISTEMICA DIFFUSIONE CON LA CONTRATTAZIONE PEGGIORATIVA (PER I LAVORATORI) DEI DIRITTI DERIVANTI  DA FONTI GERARCHICHE SUPERIORI, CIOE’ QUELLI DI LEGGE E COSTITUZIONALI.

Slai Cobas - Sede Legale Nazionale - Pomigliano d’Arco, 20 settembre 2019

 

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Categoria principale: Notizie
Pubblicato: Mercoledì, 04 Settembre 2019 14:29

Comunicato stampa

INCONTRO TRA MINISTERO DEL LAVORO FCA E SINDACATI FIRMA-TUTTO: “STAMATTINA A ROMA PARTI SOCIALI E MINISTERO HANNO OSSEQUIOSAMENTE CONFERMATO LE STRUTTURALI STRATEGIE AZIENDALI PRELUDENTI ALLA MORTE ASSISTITA DELLE FABBRICHE ITALIANE DEL LINGOTTO - E DELL’INTERA COMPONENTISTICA COLLEGATA - E CONDANNATO I LAVORATORI DEL GRUPPO  ALL’<ERGASTOLO DELLA CASSA INTEGRAZIONE INFINITA>! LAVORATORI GIA’ SOTTOPOSTI DA DECENNI AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITÀ”!

 “Potremmo dire che stamattina al Mise la montagna delle ultratrentennali strategie di finto rilancio occupazionale e produttivo e falsi piani industriali del gruppo Fca italiano, a fronte del conseguente disastro sociale, industriale, occupazionale ed istituzionale-economico-erariale ha partorito il topolino dell’ennesino rinnovo per l’ennesimo altro anno della cassa integrazione a Pomigliano d’Arco e a Nola”… dichiara da Pomigliano d’Arco Mara Malavenda dell’esecutivo nazionale del sindacato… il fatto e che questo topolino è ‘portatore sano’ di vari e pericolosi parassiti ed agenti virali e patogeni che stanno minando in questi anni la tenuta e la salute non solo dei diritti dei lavoratori e di quelli sociali ma dell’intero comparto industriale (di cui l’automotive è di fatto elemento strategico e trainante) nonché delle casse dello Stato”!

UNA STRAGE DI 140.000 POSTI DI LAVORO (NB. CENTOQUARANTAMILA!) DAL 1979 AD OGGI! UNA STRAGE REALIZZATA CON PIANI INDUSTRIALI FALSIFICATI E COMPLICI COPERTURE DI STATO, POLITICHE E SINDACALI ! UNA STRAGE CHE ANCORA OGGI CONTINUA !

 “Vero è”… continua Malavenda… “che siamo a fronte di una vera e propria ‘scelta di auto sabotaggio”: una scelta ossequiosamente assistita dallo Stato con lo sperpero di ingentissime risorse economiche pubbliche in grave danno erariale! Nel 1979 la Fiat Auto spa, oggi Fca Italia, contava 135.000 addetti negli stabilimenti italiani cui, dal 1986, si aggiunsero i 34.000 del gruppo Alfa Romeo (all’epoca svenduto a quattro soldi dall’IRI alla Fiat) per un totale complessivo di 169.000 addetti. Tra il 1979 ed il 1991 sono stati espulsi dal ciclo produttivo 70.500 lavoratori. Intanto l’azienda già procedeva alla chiusura di interi stabilimenti tra i quali Lancia (Chivasso), Alfa Romeo (Portello), Autobianchi (Desio), Maserati (Lambrate) Sevel Campania (Pomigliano), Somepra (Avellino), Meccaniche (Pomigliano), e poi le fabbriche di Arese e Termini Imerese”… “Ed oggi, come chiaramente prevedibile”… insiste la sindacalista… “la situazione italiana delle fabbriche del Lingotto è addirittura ridotta ‘al lumicino di un irreversibile e prossimo collasso occupazionale’  tenuto conto che (dati dello scorso anno,) nel 2018 risultavano appena 29.000 lavoratori (inclusi quelli di Maserati e Ferrari) in organico delle fabbriche automotive della FCA italiana”…. “da circa 30 anni l’azienda continua a presentare e disattendere piani industriali-serial in una evanescente sequenza in cui il piano successivo smentisce ed annulla il precedente. Con questi  pseudo piani industriali l’azienda ha ottenuto investimenti pubblici multimiliardari ed usati in danno sociale per chiudere  e/o ridimensionare gli stabilimenti, godendo inoltre di una cassa integrazione a perdere ultratrentennale che ancora persiste senza soluzione di continuità, perché mancante di realistici sbocchi occupazionali, e consapevolmente disattendendo tutti i solenni impegni contratti con le parti istituzionali e relativi all’obbligatorio adempimento delle garanzie sociali ed occupazionali precedentemente contratti”! Sarebbe bene che parte istituzionale (ministeri attuali, e quelli futuri dell’ennesimo ‘cambiamento’, naturalmente in peggio per i lavoratori) fornissero l’intero materiale (accordi sindacali e di programma e deliberazioni istituzionali necessarie all’erogazione degli ingentissimi finanziamenti pubblici derivati e ai collegati e svariati milioni, se non miliardi, di ore di cassa integrazione fruiti dall’azienda per missioni produttive inveritiere onde  verificare la liceità dell’intera e torbida vicenda da parte aziendale nonché istituzionale e sindacale! In mancanza si attiverà il nostro sindacato con i lavoratori rappresentati che già stanno ottenendo una valanga di sentenze risarcitorie dalla magistratura, per milioni di euro complessivi, nei vari gradi di giudizio per i danni economici subiti”!

 Slai cobas - Pomigliano d’arco, 4 settembre 2019 

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Pubblicato: Venerdì, 02 Agosto 2019 14:16

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Pubblicato: Venerdì, 02 Agosto 2019 14:14

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Pubblicato: Martedì, 11 Giugno 2019 14:03

 Comunicato stampa

Sevel di Atessa: sanzioni disciplinari infondate e relazioni sindacali autoritarie

 IL TRIBUNALE DI LANCIANO ANNULLA LA SANZIONE DI DUE GIORNI DI SOSPENSIONE DAL LAVORO E CONDANNA L’AZIENDA AL RISARCIMENTO DEL DANNO ECONOMICO SUBITO DAL COORDINATORE PROVINCIALE DI CHIETI DEL SINDACATO NONCHE’ AL PAGAMENTO DELLE SPESE LEGALI.

 Con sentenza emessa ieri dal Tribunale di Lanciano la dott.ssa Cristina di Stefano, in funzione di Giudice del Lavoro, in accoglimento del ricorso presentato dall’avv. Luigi Marcucci dell’ufficio legale del sindacato, ha condannato la Sevel per  l’infondatez z a  di una sanzione disciplinare di due giorni di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione comminata il 5 settembre 2017 a Giordano Spoltore, operaio dello stabilimento di Atessa e coordinatore provinciale di Chieti di Slai cobas. L’azienda aveva sanzionato Spoltore, operaio addetto al reparto verniciatura, per la “mancata esecuzione di un’operazione lavorativa che aveva comportato lo  ‘scarto’ della scocca da parte della delibera della linea finale ed il successivo invio della stessa nell’area  ‘rappezzi’ per il recupero”. Dal dibattito in istruttoria e dalle prove testimoniali è invece emerso che “il  mancato intervento lavorativo addebitato dall’azienda era invece di competenza della postazione lavorativa  successiva a quella dello Spoltore”. Per tali motivi il Tribunale ha condannato la società SEVEL SpA  all’annullamento della contestazione, al risarcimento dei giorni non retribuiti comprensivi di interessi ed al  pagamento degli oneri legali.

“ Ancora una volta abbiamo rispedito al mittente le relazioni sindacali in auge in Sevel e nell’intero gruppo FCA Italia e la pretesa aziendale di impedire i diritti e le libertà dei lavoratori in fabbrica con l’evidente abuso strumentale ed antisindacale dei poteri disciplinari ” dichiara Mara Malavenda per Slai cobas nazionale, ricordando inoltre che il prossimo 1° luglio, sempre al Tribunale di Lanciano, si terrà l’udienza conclusiva per violazione dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, su denuncia di Slai cobas contro la Sevel di Atessa, accusata dal sindacato per comportamento antisindacale. La vicenda si riferisce ad un altro giorno di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione comminato a Giordano Spoltore in occasione della richiesta di chiarimenti in relazione ad una comunicazione aziendale di stop produttivo dei veicoli a marchio PSA tra i giorni 26 e 29 marzo 2018, formalizzata dal rappresentante sindacale ai responsabili francesi di PSA Group. “Le vicende di questi giorni, che vedono profilarsi all’orizzonte il parziale trasferimento della produzione dei furgoni commerciali di PSA in Polonia”… dichiara ancora Malavenda… “confermano ed attualizzano la legittima missiva di delucidazioni produttive avanzata lo scorso anno da Slai cobas, evidenziando inoltre la persistente preoccupazione dei lavoratori per le possibili e negative ricadute occupazionali”.
Chieti, 11 giugno 2019
Slai cobas Coordinamento provinciale di Chieti -  Slai cobas Esecutivo Nazionale

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Categoria principale: Notizie
Pubblicato: Venerdì, 31 Maggio 2019 18:41

(ANSA) - POMIGLIANO D'ARCO (NAPOLI), 31 MAG -2019 

 ''La fusione tra Fca-Renault-Nissan prepara la 'morte assistita' delle fabbriche italiane del Lingotto e dell'intera componentistica collegata, non il rilancio industriale''. E' quanto affermano dal coordinamento provinciale dello Slai Cobas di Napoli a Pomigliano d'Arco (Napoli), commentando l'eventuale fusione tra Fca, Renault e Nissan.
Dal sindacato di base ricordano che in trent'anni sono stati ''presentati e disattesi numerosi piani industriali in una evanescente sequenza in cui il piano successivo smentiva e annullava il precedente''. ''Con questi piani - hanno spiegato dallo Slai Cobas - la Fiat ha ottenuto generosi investimenti pubblici multimiliardari, ma ha poi chiuso o ridimensionato gli stabilimenti in Italia, con il risultato di una prevedibile fase di cassa integrazione ultratrentennale che ancora persiste senza soluzione di continuità, e la perdita, in questi trent'anni, di ben 91mila posti di lavoro nelle fabbriche del gruppo''. Secondo gli esponenti dello Slai Cobas, infine, la fusione tra Fca, Renault e Nissan ''si appresta a bissare la pretesa acquisizione della Chrysler che portò alla costituzione del Gruppo FCA e all'allocazione all'estero di sede legale e fiscale dell'ex Fiat italiana - hanno concluso - fino alle estreme conseguenze, le reali politiche aziendali consistenti nella consapevole scelta di disattendere tutti i solenni e formali impegni contratti in adempimento delle obbligatorie 'garanzie sociali'''

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-slai_cobas_la_fusione_fcarenaultnissan_prepara_la_morte_delle_fabbriche_italiane_di_fiat/82_28676/

 

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Categoria principale: Notizie
Pubblicato: Venerdì, 31 Maggio 2019 12:35

Comunicato stampa

ALTRO CHE RILANCIO OCCUPAZIONALE E PRODUTTIVO: LA FUSIONE TRA FCA/RENAULT/NISSAN PREPARA LA ‘MORTE ASSISTITA’ (E PAGATA DALLO STATO, DAI LAVORATORI E DAI CONTRIBUENTI) DELLE FABBRICHE ITALIANE DEL LINGOTTO E DELL’INTERA COMPONENTISTICA COLLEGATA

Dopo ormai oltre un trentennio di piani industriali tarocchi cominciati nel lontano 1986 col regalo di Stato dell’Alfa Romeo alla Fiat il gruppo (oggi FCA) gode dell’immeritato monopolio dell’auto in Italia con una risibile produzione annua di 695.000 vetture (cifra tra altro calcolata per eccesso). Infatti, in questo arco di tempo, nella storia industriale della Fiat si è registrato un ciclico e sistemico rincorrersi di implausibili piani industriali annunciati e/o presentati dall’azienda con forte e ricercato impatto mediatico ai sindacati ed alle istituzioni locali e nazionali, sottoscritti e mai realizzati, in una evanescente sequenza in cui il piano successivo smentiva e annullava il precedente. Tali vicende sono emblematiche delle inquietanti ed acclarate modalità di ristrutturazione e riorganizzazione industriale (sic) in uso da decenni nell’intero gruppo Fiat sempre attuate con aiuti di Stato diretti, indiretti ed indotti. Una ristrutturazione “speculativa fin dall’origine” e non casualmente <concepita e strutturata in due fasi>, la prima “strategicamente propedeutica alla seconda”: (1° fase) ingiustificato ed abnorme raddoppio della capacità produttiva (implementata tra altro con generosi investimenti pubblici multimiliardari per la realizzazione degli stabilimenti di Melfi e Pratola Serra), una fase di fatto incompatibile con le realistiche domande, contingenti e di fase, scientificamente desumibili rispetto ad ogni ragionata proiezione del mercato dell’auto; (2° fase) conseguente chiusura e/o progressivo ridimensionamento degli impianti e delocalizzazione produttiva all’estero con inesorabili e progressivi tagli occupazionali di portata inaudita che hanno comportato da un lato una prevedibile fase di cassa integrazione ultratrentennale che ancora continua senza soluzione di continuità e dall’altro la conseguente perdita di ben 91.000 posti di lavoro nelle fabbriche del gruppo i cui organici sono passati nel frattempo dai precedenti 120.000 addetti agli attuali 29.000. Fu questo il senso della pretesa acquisizione della Chrysler che portò alla costituzione del Gruppo FCA ed all’allocazione all’estero di sede legale e fiscale dell’ex Fiat italiana.   

La paventata fusione di FCA con Renault e Nissan oggi si appresta a ‘bissare’ fino alle estreme conseguenze, le <reali politiche aziendali> consistenti nella consapevole scelta di disattendere, sempre, tutti i solenni e formali impegni contratti in adempimento delle obbligatorie “garanzie sociali” (e di tenuta e rilancio industriale ed occupazionale), ciò nonostante la specifica e collegata fruizione strutturale di ingenti finanziamenti pubblici, cui non è mai seguito alcun ritorno alla collettività del corrispettivo economico investito dallo Stato in termini di utilità, valori e fini sociali (altro che Alitalia!). Il tutto  in consapevole e strutturale violazione degli obblighi di legge e Costituzionali in materia di finanziamenti pubblici, danneggiamento doloso e reiterato negli anni dei lavoratori e sociale nonché ingentissimo danno erariale.

A tal proposito basterebbero semplicissimi accertamenti sulla situazione finanziaria di questi decenni - e sulla correlata e nota carenza di liquidità economica di Fiat (oggi FCA) in Italia - per dimostrare, prove alla mano, come la mancata predisposizione di adeguati mezzi finanziari ed industriali abbia rappresentato una incontrovertibile strategia lucrativa aziendale, reiterata negli anni, improntata al consapevole inadempimento delle obbligazioni sottoscritte per la fruizione dei finanziamenti pubblici diretti e/o indiretti.

Basterebbero sindacati, partiti ed istituzioni disponibili a tutelare i lavoratori ed i cittadini. Ma vi è traccia di ciò in Italia?! Altro che l’attuale chiacchiericcio elettorale… e post elettorale!

Slai cobas - coordinamento provinciale di Napoli - Pomigliano d’Arco, 31 maggio 
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Pubblicato: Giovedì, 30 Maggio 2019 13:07

Lo Slai Cobas della Sevel di Chieti contro la pretesa aziendale di aumentare le ore lavorative, per inefficienze indotte e/o start&stop dei rifornimenti esterni e la persistente discriminazione sindacale, senza comunicazioni ufficiali circa i nuovi progetti industriali, dichiara lo sciopero dei turni straordinari comandati.

TURNO A SABATO 1/6/2019 dalle 5.45 alle 13:45
TURNO B SABATO 1/6/2019 dalle 14:15 alle 22:1
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Pubblicato: Venerdì, 24 Maggio 2019 08:39

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Pubblicato: Giovedì, 16 Maggio 2019 12:36

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Pubblicato: Giovedì, 25 Aprile 2019 09:25

 

Comunicato stampa

 25 aprile a Pomigliano d’Arco:

 OPERAI ITALIANI ED IMMIGRATI IN ASSEMBLEA SINDACALE

HANNO AFFOLLATO LA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE

 Quarant'anni di pseudo sinistra in Italia  hanno consentito il dominio del capitale sul lavoro dipendente  per sostituire il ‘conflitto di classe’ col più agevole rapporto ‘elemosieri-elemosinati’ tra istituzioni e lavoratori.
Quelle stesse pseudo sinistre  che nel 1977 appoggiarono la ‘strategia dell’EUR’ della CGIL per trasformare i diritti dei lavoratori  in ‘variabile dipendente dalle superiori necessità dell’impresa’ continuarono ad appoggiare, nel 1997, il governo di Prodi-Bertinotti sdoganando il capitalismo come ‘ineluttabile motore di sviluppo’, ma da ‘correggere’ col ‘nuovo mondo possibile’ postulato dall’ideoleogia prodiana e no-global e dalle collegate ‘sinistre’ politiche, sindacali e sociali.
Le stesse che consentirono il ‘pacchetto Treu’ e il lavoro in affitto che  poi col ‘jobs act’ di Renzi e il ‘decreto dignità’ di Di Maio hanno portato alla libertà di licenziamento per generici ‘motivi economici’ eliminando l’obbligo di ‘giusta causa’ previsto dallo Statuto dei Lavoratori in caso di licenziamento.
Le stesse che nel 1995 consegnarono la rappresentanza sindacale nelle mani del padronato e delle sue ‘servitù sindacali’ firmatarie dei contratti: un essenziale supporto giuridico su cui si fondò il modello delle relazioni sindacali autoritarie di Marchionne.
Le stesse che oggi cercano di far passare inosservato il disegno di ‘legge delega sul lavoro’ deliberato lo scorso 28 febbraio dal consiglio dei ministri. Un Ddl che prefigura ‘la più grande deregolamentazione del diritto del lavoro della storia repubblicana in Italia’ sulla falsariga della recentissima ‘legge della schiavitù’ ungherese di Orban che prevede quella stessa ‘disintermediazione sindacale’ a favore del rapporto diretto tra azienda e singolo lavoratore contenuta nel piano lavoro del 5 stelle.  Piano incorporato nell’ultimo contratto nazionale del gruppo FCA con la formalizzazione dello ‘smart working’ con il lavoro a casa tramite computer e, dulcis in fundo, l’applicazione ‘coatta e per contratto’dell’esoscheletro sugli operai.
Vero è che il duo Di Maio/Salvini si conferma sempre di più per ciò che è: un governo populista di estrema destra,  con buona pace delle varie ‘sinistre no-global’ che ieri volevano spostare il capitalismo dalla parte del lavoro dipendente ed oggi vorrebbero spostare a sinistra i nuovi populismi di destra e la collegata ‘antipolitica’ .
Oggi e a questo punto, come lavoratori sottoposti a moderna schiavitù economica sappiamo di dover contare non sulle urne ma sulle nostre forze ! E se l’intero quadro politico-elettorale vuole riportarci a quei modelli politici ed economico-sociali già spazzati via nel 1945 dalla Resistenza, oggi più che mai, come operai, con questo 25 aprile ed in questa assemblea stiamo riorganizzando la nuova Resistenza con l’unità di lavoratori italiani ed immigrati: ed i risultati già si vedono!

Relazione introduttiva Mara Malavenda esecutivo nazionale Slai cobas  Intervenuti:  

Matteo Artista operaio - Aprea Luigi Slai cobas FCA Pomigliano - Paolo Dorigo coordinatore nazionale SlaiProlCobas - Sani Bhuyaen SlaiProlCobas Monfalcone - Marius Marin autista Fao Cobas Emilia Romagna  - Giordano Spoltore Slai cobas Sevel (CH) - Gianluca Bego SlaiProlCobas ENI Marghera - Vittorio Granillo esecutivo nazionale Slai cobas.

 Slai cobas                                        SlaiProlCobas

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Categoria principale: Notizie
Pubblicato: Venerdì, 19 Aprile 2019 16:06

Comunicato stampa

DURISSIMA PRESA DI POSIZIONE DEL SINDACATO SLAI COBAS CHE ACCUSA LA FCA “DI ATTENTARE ILLECITAMENTE ALLE LIBERTA’ DI PENSIERO, ASSOCIATIVE E DELLE CONVINZIONI PERSONALI DEI LAVORATORI NONCHE’ A QUELLE SINDACALI COLLETTIVE E SOGGETTIVE”: STAMANE AL CAMBIO TURNO DEGLI STABILIMENTI DI POMIGLIANO D’ARCO E NOLA L’AZIENDA HA DI NUOVO TENTATO DI IMPEDIRE - CON L’AUSILIO DEL PERSONALE DI VIGILANZA ADDETTO ALLE PORTINERIE- IL VOLANTINAGGIO DI MATERIALE SINDACALE DI SLAI COBAS MINACCIANDO GL ATTIVISTI DEL SINDACATO.
I MILITANTI DEL SINDACATO HANNO RISPEDITO AL MITTENTE LE MINACCE E CONTINUATO L’ESERCIZIO DELLE LORO LIBERTA’ SINDACALI E PREANNUNCIATO DENUNCIA
SCONTRO IN CASSAZIONE TRA SLAI COBAS E FCA: IL 23 MAGGIO SI TERRA’ IL PROCESSO CON L’INNOVATIVO PROVVEDIMENTO DI “RIMESSIONE CON RITO DI PUBBLICA UDIENZA” EMESSO LO SCORSO 21 FEBBRAIO 2019 DALLA PROCURA GENERALE DELLA CORTE DI CASSAZIONE CON SPECIFICO RIFERIMENTO ALLE VIOLAZIONI DELLA NORMATIVA NAZIONALE CHE, SU PRECISO IMPULSO DELLE DIRETTIVE EUROPEE, HA ARRICCHITO IL DIRITTO ANTIDISCRIRMINATORIO NELL’AMBITO DELL’AFFILIAZIONE SINDACALE E DELLE CONVINZIONI PERSONALI NECESSARIAMENTE INCLUDENTI LE OPINIONI POLITICHE E QUELLE SINDACALI” INTANTO IL SINDACATO PREPARA L’ASSEMBLEA OPERAIA NAZIONALE DEL 25 APRILE A POMIGLIANO  leggi approfondimenti 

Slai cobas - coordinamento provinciale di Napoli - Pomigliano d’Arco, 19 aprile 2019

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Pubblicato: Mercoledì, 17 Aprile 2019 08:21

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Pubblicato: Martedì, 16 Aprile 2019 11:38

COOP TIME NEL MIRINO

Slai Prol Cobas annuncia una causa collettiva

 

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Categoria principale: Notizie
Pubblicato: Sabato, 30 Marzo 2019 14:25

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VIDEO: ASSEMBLEA OPERAIA NAZIONALE A POMIGLIANO PER UN 25 APRILE ANTIRAZZISTA DI NUOVA RESISTENZA OPERAIA 

ASSEMBLEA OPERAIA NAZIONALE 4 NOVEMBRE 2017 POMIGLIANO  
 
 DOCUMENTO CONCLUSIVO ASSEMBLEA 4 NOVEMBRE 2017 POMIGLIANO

 

VIDEO: ASSEMBLEA DEL 4 NOVEMBRE A POMIGLIANO

VIDEO: DONNE IN LOTTA (le mogli degli operai FIAT di Pomigliano)

VIDEO: LA CRISI
CHE UCCIDE,
RICORDANDO MARIA


VIDEO: SUICIDIO CASSAINTEGRATA,
PRESIDIO OPERAI 
FIAT NOLA
ALLA REGIONE CAMPANIA

AMIANTO ALL' ALFA ROMEO: LO SLAI COBAS SI COSTITUISCE PARTE CIVILE

 
VIDEO: Cooperativa - Esselunga di Biandrate ASSEMBLEA CONCLUSIVA

VIDEO: ESSELUNGA - Gli operai COOPITAL trovano 25 Kg di COCAINA ma sono sempre senza diritti

Quaderno Rappresentante Lavoratori Sicurezza (modelli e fac-simile)

VIDEO: Sentenza BENNET di ORIGGIO - Intervista Avv. RIZZOGLIO

VIDEO: MARLANE MARZOTTO - Dopo 3 anni il via al processo

VIDEO: VIBO VALENTIA - Parlano i 13 OPERAI ITALCEMENTI dal SILOS a 90 metri dal suolo

VIDEO: DOSSIER FIAT - AUTOSABOTAGGIO CON I SOLDI DELLO STATO