1° Maggio, Slai Cobas FCA Pomigliano:
“Una nuova resistenza operaia contro il moderno fascismo”
Lavoratore Slai Cobas licenziato dalla Fiat Stellantis FCA ITALY di Termoli vince la causa: sia in primo grado che in appello dovrà essere reintegrato
SENTENZA PRIMO GRADO
SENTENZA IN APPELLO
Comunicato stampa
FCA Pomigliano: depositate dalla Corte di Appello di Napoli le motivazioni della condanna dell’azienda per discriminazione antisindacale su ricorso di Slai cobasLA ‘CHIOSA PLEONASTICA’ CHE CONCLUDE LA SENTENZA EVIDENZIA IL PALESE IMBARAZZO AUTOLESIVO DEI GIUDICI PARTENOPEI CHE, SCONFESSATI DALLA CORTE DI CASSAZIONE, SONO STATI COSTRETTI A RIFORMARE LA PRECEDENTE SENTENZA FUORILEGGE:
…”Naturalmente, quest'esito non trasforma l'avvenuta discriminazione in un privilegio per il Sindacato SLAI COBAS, che si vede annullato il trasferimento per tutti i suoi iscritti, diversamente dalla altre sigle sindacali che invece avranno presumibilmente avuta una quota di iscritti. L'annullamento, e il rientro presso l'unità di Pomigliano, infatti non precludono ulteriori e nuovi trasferimenti, ove vi siano le condizioni tecniche, organizzative e produttive che li giustifichino, che coinvolgano anche lavoratori di detto Sindacato, anche eventualmente del presente procedimento, se ordinari criteri di buona fede e correttezza dovessero condurre (anche) a essi. E' del tutto evidente, invece, che se avverrà un trasferimento collettivo e nuovamente il dato statistico risulterà anomalo a sfavore del SLAI COBAS, senza un'effettiva giustificazione offerta da parte datoriale, o comunque se risulterà che il singolo trasferimento è stato oggettivamente determinato dall'appartenenza al Sindacato, in caso di realizzazione giudiziaria l'esito sfavorevole all'azienda non potrà che ripetersi”….
UN RIZZELATO E MALDESTRO TENTATIVO LAPALISSIANO ED AUTOGIUSTIFICATORIO IRRITUALE ED AVULSO DA QUALSIASI INTERPRETAZIONE GIURIDICA DEL DIRITTO
Intanto il sindacato si appresta alla raccolta dei mandati legali dei propri iscritti discriminati dall’azienda per avviare ingenti azioni risarcitorie (il maltolto per ogni lavoratore interessato si aggira intorno ai 100.000 euro).
Slai cobas Fca/Stellantis - Pomigliano d’Arco, 8 marzo 2023
Comunicato stampa
Pomigliano d’Arco, 1 marzo 2023 - Riunione del Coordinamento provinciale Slai cobas sull’odg: “Ulteriori iniziative sindacali e giudiziarie alla luce delle ripetute e rilevanti sentenze (ultima quella dello scorso 7 febbraio della Corte di Appello di Napoli) di condanna della Fiat (poi Fca ed oggi Stellantis) per comportamento antisindacale e violazione del diritto antidiscriminatorio”:
“La progressiva riduzione delle tutele dei lavoratori avvenuta in questi decenni contrasta con l’intero ordinamento comunitario ed internazionale e l’insieme dei principi costituzionali e dei conseguenti diritti inderogabili di democrazia, libertà di opinione, ideologica e di affiliazione sindacale nei luoghi di lavoro”…”questo è ancorché più grave quando gran parte della relativa giurisprudenza è realizzata con prevalenti sentenze fuorilegge, sentenze che (a partire dalla Fiat, poi Fca ed oggi Stellantis) sono ormai dichiarate ripetutamente tali dalla stessa Procura Generale della Corte di cassazione e successivamente dalla Corte di Cassazione stessa.
Prossime iniziative
ASSEMBLEA OPERAIA NAZIONALE INDETTA DAI SINDACATI SLAI COBAS E SLAI PROL COBAS “PER RIPORTARE LA DEMOCRAZIA SINDACALE NEI LUOGHI DI LAVORO”. ASSEMBLEA CHE SI TERRA’ A POMIGLIANO D’ARCO IL PROSSIMO 1° MAGGIO PER ATTUARE IL NECESSARIO “CAMBIO DI PASSO” DELLA PREVALENTE GIURISPRUDENZA ITALIANA NELLE CAUSE DI LAVORO IN MATERIA DI DIRITTO ANTIDISCRIMINATORIO… SENTENZE INOLTRE CONDIZIONATE DALLA DEREGOLAMENTAZIONE DEL DIRITTO DEL LAVORO AVVENUTA IN ITALIA IN QUESTI DECENNI (PACCHETTO TREU DI PRODI-BERTINOTTI– JOBS ACT DI RENZI – LEGGE FORNERO – DECRETO DIGNITA’ DI CONTE-DI MAIO)
INIZIATIVE GIUDIZIALI RISARCITORIE ADEGUATE ALL’INGENTE DANNO ECONOMICO ( SI CALCOLA UN AMMONTARE DI CIRCA 100.000 EURO) SUBITO DA OGNI ISCRITTO ALLO SLAI COBAS TRASFERITO NEL 2008 AL REPARTO CONFINO DI NOLA
LA CORTE DI APPELLO DI NAPOLI SI CONFORMA ALLA SENTENZA DI CASSAZIONE. CONTRO IL TRASFERIMENTO DEI LAVORATORI NEL REPARTO CONFINO DI NOLA ORDINANDO IL REINTEGRO NEL PROPRIO POSTO DI LAVORO
Fca: Corte d'Appello annulla i trasferimenti a Nola
NAPOLI, Feb 9 ANSA -
La Corte d'Appello di Napoli annulla il trasferimento di 316 lavoratori dallo stabilimento Fca di Pomigliano d'Arco al polo logistico di Nola avvenuto nel 2008, quando ormai, però, le tute blu stanno rientrando, su disposizione di Stellantis, nella fabbrica dove si producono Panda e Alfa Romeo Tonale. E' di due giorni fa, infatti, una sentenza della Corte, sezione controversie di lavoro, che dopo quasi dieci anni dal primo pronunciamento nel quale dava ragione a Fca, è tornata sul caso accogliendo in parte il ricorso dello Slai Cobas contro l'azienda automobilistica per il trasferimento delle tute blu, la maggioranza delle quali iscritte al sindacato di base, dichiarando la condotta dell'azienda "antisindacale".
La Corte d'Appello partenopea si è pronunciata in seguito alla decisione della Corte di Cassazione, che nel 2020 aveva disposto l'annullamento della sentenza emessa nel 2014 sottolineando che "le prevalenti sentenze della magistratura italiana ignorano le direttive europee in materia di diritto antidiscriminatorio nei luoghi di lavoro", e rinviato il contenzioso allo stesso tribunale di Napoli, che ora non solo dichiara "antisindacale" la condotta aziendale, ma annulla "i predetti trasferimenti dei lavoratori tuttora in servizio". Per le tute blu, però, nei mesi scorsi, era già cominciato il "rientro" nella fabbrica di Pomigliano in seguito all'incremento di produzione del nuovo modello Tonale. "In un momento storico di grande debolezza dei lavoratori - ha commentato Mara Malavenda, dell'esecutivo nazionale Slai Cobas - stiamo ridimensionando lo strapotere padronale nei luoghi dei lavoro e riscrivendo lo Statuto dei lavoratori, e l’iniziativa sindacale sta mandando a 'gambe all’aria' la progressione degli insidiosi contenuti normativi che in questi decenni hanno consentito la copertura dei trasferimenti e licenziamenti discriminatori sotto il camuffamento di 'ristrutturazione o crisi aziendale'".
Comunicato stampa
Fca/Stellantis Pomigliano - Reparto-confino di Nola: fu comportamento antisindacale!
DIKTAT DELLA CORTE DI CASSAZIONE CHE IMPONE AI GIUDICI DEL TRIBUNALE DI NAPOLI L’ABIURA DELLA PRECEDENTE “SENTENZA FUORILEGGE” E UN NUOVO GIUDIZIO CONFORME AL DIRITTO ANTIDISCRIMINATORIO EUROPEO
E’ dello scorso martedì 7 febbraio 2023 la sentenza della Corte di Appello del Tribunale di Napoli che stavolta - a riforma di quella precedente che dava ragione alla FCA - ha accolto il ricorso del sindacato Slai cobas dichiarando “antisindacali gli impugnati trasferimenti presso il polo di Nola dei lavoratori alla data del trasferimento iscritti al sindacato appellante e riportati nel ricorso originario”… e “ordinato la rimozione degli effetti della condotta summenzionata” annullando i trasferimenti dei lavoratori tutt’ora in servizio.
La vicenda è relativa al trasferimento di 316 operai FCA di Pomigliano al reparto-confino WCL di Nola avvenuto nel 2008 (tra cui l’80% degli iscritti al sindacato nonché dei lavoratori per ridotte capacità lavorative per motivi di salute).
Sulla vicenda già nel 21 febbraio 2019 si era pronunciata la Procura Generale della Cassazione: …”i giudici di Napoli hanno ignorato la normativa nazionale che, su preciso impulso delle direttive europee, ha arricchito il diritto antidiscriminatorio”… “tale interpretazione limitativa confliggerebbe con i principi del legislatore comunitario”… “per il rilievo e la novità delle questioni prospettate si insiste per la trattazione del processo in pubblica udienza o, in caso contrario, si propone l’accoglimento del ricorso di Slai cobas” !
Con la conseguente e successiva sentenza dell’1 gennaio 2020 la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito un importante e sostanziale “cambio di passo” cui deve conformarsi l’intera giurisprudenza italiana nei vari gradi di giudizio tenuto conto che… “le prevalenti sentenze delle magistratura italiana ignorano le direttive europee in materia di diritto antidiscriminatorio nei luoghi di lavoro”. Con queste motivazioni la Cassazione annullava la sentenza del Tribunale di Napoli del 21 novembre 2014 (che aveva rigettato il ricorso dello Slai cobas contro FCA per comportamento antisindacale e trasferimento discriminatorio di 316 lavoratori a un reparto-fantasma creato ad hoc a Nola) e reinviava il contenzioso giudiziale alla stessa Corte di Appello di Napoli che, con collegio giudicante in diversa composizione, doveva conformarsi a tali direttive.Lo specifico profilo di novità giuridica incardinato dai richiamati pronunciamenti della Cassazione riguarda …“la normativa comunitaria anche nell’ambito dell’affiliazione sindacale e delle convinzioni personali necessariamente includenti le opinioni politiche e quelle sindacali laddove si estrinsechino in attività conseguenti e sulle eventuali ripercussioni da parte datoriale sulle libertà del singolo e sulla restrizione e/o ostacolo al libero esercizio dell’attività sindacale”…”in quanto l’affiliazione sindacale è connotata da specifici motivi di appartenenza ad un organismo socialmente e politicamente qualificato a rappresentare opinioni, idee e credenze suscettibili di tutele inerenti le libertà del singolo e quelle sindacali da possibili atti discriminatori e/o intimidatori vietati”…”nell’ambito della categoria delle convinzioni personali può essere ricompresa, diversamente da quanto sostiene FCA, anche la discriminazione per motivi sindacali, con conseguente divieto di atti o comportamenti idonei a realizzare una diversità di trattamento o un pregiudizio in ragione dell’affiliazione o della partecipazione dei lavoratori all’attività sindacale”…”qualora si è resa plausibile la discriminazione, tocca al datore di lavoro l’onere di dimostrare la prova contraria”.
“In un momento storico di grande debolezza dei lavoratori in Italia stiamo ridimensionando lo strapotere padronale nei luoghi dei lavoro e riscrivendo lo Statuto dei Lavoratori, e l’iniziativa sindacale sta mandando a ‘gambe all’aria’ la progressione degli insidiosi contenuti normativi (dal pacchetto-Treu di Prodi-Bertinotti al jobs act di Renzi al decreto dignità di Di Maio) che in questi decenni hanno consentito la copertura dei trasferimenti e/o licenziamenti discriminatori sotto il camuffamento di ‘ristrutturazione o crisi aziendale’, ma di fatto tendenti a colpire le convinzioni personali e/o ideologiche, l’appartenenza sindacale, di genere, di “razza”, le condizioni di salute, handicap, età, tendenze sessuali ecc.”… dichiara Mara Malavenda dell’esecutivo nazionale del sindacato …”e come sindacato stiamo oggi adoperandoci a realizzare l’obiettivo dato di ‘rompere le moderne catene del ricatto padronale’ per l’assoggettamento dei lavoratori”. E questa è una rilevante questione di civiltà prima ancora che sindacale e politica”!
Slai cobas - Pomigliano d’Arco, 9 febbraio 2023
Sentenza Corte di Appello di Napoli del 07/02/2023
Sentenza Corte di Cassazione del 01/01/2020
Pronuncia della Procura Generale di Cassazione del 21/02/2019
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