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- Pubblicato: Venerdì, 10 Giugno 2016 12:45
SCIOPERO DEI TURNI STRAORDINARI IN SEVEL
11-12-18-25-26 giugno 2016
COORDINAMENTO DI CHIETI
SCIOPERO DEI TURNI STRAORDINARI IN SEVEL
11-12-18-25-26 giugno 2016
COORDINAMENTO DI CHIETI
ESIGIBILITÀ PARADOSSALE
Il grave episodio di insicurezza, verificatosi nei giorni precedenti, nella logistica ha evidenziato i paradossali limiti dell'agibilità sindacale delle rsa firmatarie in SEVEL.
DICIAMO BASTA A POLITICI CORROTTI E A DELEGATI ASSERVITI ALLE POLITICHE AZIENDALI !!
Giornalino dell’A.S.P. Golgi-Redaelli a cura dello Slai Cobas N 5
1° MAGGIO OPERAIO A POMIGLIANO: OPERAI PREPARANO ‘COMITATO DEL NO’ AL REFENDUM COSTITUZIONALE: RENZI E MARCHIONNE SONO FIGLI DI LAMA E AGNELLI
VERSO L' ASSEMBLEA OPERAIA DEL 1° MAGGIO A POMIGLIANO
Verso l’assemblea operaia del 1° maggio a Pomigliano - Slai cobas fa scricchiolare le relazioni sindacali “alla Marchionne” in FCA e l’accordo del 10 gennaio 2014 tra CGIL-CISL-UIL e CONFINDUSTRIA sull’elezione ‘coatta’ delle rappresentanze sindacali unitarie per i soli firmatari di contratto:
FCA POMIGLIANO / TERZA CONDANNA DALLA CASSAZIONE IN UN SOLO ANNO
Nel 2015 (in un solo anno) il massimo vertice del potere giudiziario e dell’ordinamento giuridico di riferimento, la corte di cassazione, ha condannato per ben 3 volte la Fiat Chrysler di Pomigliano con sentenze del 6 novembre 2015, 5 novembre 2015, 9 febbraio 2015.
“IL RIFIUTO DI TRATTENERE I CONTRIBUTI SINDACALI DA ACCREDITARE A SLAI COBAS E’ CONDOTTA ANTISINDACALE PREGIUDICANDO IL DIRITTO DEI LAVORATORI DI SCEGLIERE LIBERAMENTE IL SINDACATO AL QUALE ADERIRE E IL DIRITTO DEL SINDACATO DI ACQUISIRE I MEZZI DI FINANZIAMENTO PER LO SVOLGIMENTO DELLA PROPRIA ATTIVITÀ” (Cass. Civ. sez. lav 06/11/2015, n° 22712).
Il giorno prima la stessa Cassazione aveva condannato la Fiat (Cass. Civ. sezione lavoro, 05/11/2015, n°22617) stavolta per la “portata intimidatoria e l’antisindacalità della sospensione dell’attività lavorativa nel reparto montaggio Alfa 147 di Pomigliano dalle ore 6.30 alle 14.00 del 6/4/2004 in occasione dello sciopero indetto in pari data dallo Slai cobas dalle ore 6.00 alle ore 6.30”.
Ancor più significativa, il 9 febbraio 2015, la condanna della Fiat e TNT Pomigliano (Cass. Civ. sez. lav. 09/02/2015, n° 2375)…”profilo di plurioffensività dei licenziamenti disciplinari nei confronti di attivisti o simpatizzanti di Slai cobas a cagione di una delle più tipiche manifestazioni di autotutela collettiva e proprio nel momento in cui la summenzionata organizzazione si opponeva ad altre”… il riferimento è agli 8 licenziamenti (5 operai Fiat, 3 di TNT, poi CEVA) avvenuti a seguito delle assemblee sindacali del 14 febbraio 2016. Con questa sentenza la Cassazione stabilisce che… “se l’antagonismo aziendale è connaturato alla fisiologica contrapposizione dialettica propria delle relazioni industriali (e, in quanto tale, è perfettamente legittimo), non altrettanto può dirsi per l’uso dei poteri disciplinari e gerarchico-direttivi a danno di talune organizzazioni sindacali e a protezione di altre, poiché la contingente oggettiva (e parziale) comunanza di interessi che in un dato momento storico può anche verificarsi tra datore di lavoro e singole organizzazioni sindacali non giustifica la repressione del dissenso manifestato da altre”....”la contraria soluzione snaturerebbe l’essenza stessa del concetto dei poteri privati, quali quelli datoriale rispetto alla comunità dei propri dipendenti, poteri privati che l’ordinamento riconosce - alterando il tendenziale ambito paritetico in cui vive il rapporto giuridico di tipo privatistico - in quanto funzionali alla tutela di diritti di rango costituzionale (v. art. 41 Cost., comma 1)”…“la caratterizzazione finalistica di ogni forma di poteri privati osta a che essi vengano utilizzati per scopi diversi”…
Tale sentenza ha inoltre riconfermato il “requisito di sindacato nazionale” di Slai cobas (già oggetto di numerose pronunce in tal senso della Cassazione, e delle tre su-richiamate sentenze) determinato …”da un’azione diffusa a livello nazionale”…”che non deve necessariamente coincidere con la stipula dei contratti nazionali”, e censurato la Fiat non solo per la violazione dell’art. 41 della costituzione, ma per la violazione degli art. 28 e 17 dello Statuto dei Lavoratori (divieto di condotta sindacale e di costituire o sostenere sindacati di comodo) e dell’art. 39 della Costituzione: “l’organizzazione sindacale è libera”!
Slai cobas - coordinamento provinciale di Napoli - Pomigliano d’Arco, 30 aprile 2016
MA QUALE SCIOPERO (SENZA LA FIAT) DEI METALMECCANICI ?!
VERSO L’ASSEMBLEA OPERAIA DEL 1° MAGGIO A POMIGLIANO:
…”Ad uso e consumo del padronato…?! NO, GRAZIE…!”
Poteri forti e sistema politico-istituzionale, partitico (senza eccezione alcuna) e sindacale tendono a privatizzare i diritti dei lavoratori e quelli ‘di tutti’ ad uso e consumo del padronato ridisegnando di fatto l’organizzazione sociale della produzione e dei servizi per la trasformazione delle democrazia e dell’intera società in variabili dipendenti, e appendici secondarie, del sistema economico: questi in sintesi i contenuti delle previste riforme costituzionali già anticipate dai finti scioperi dei contratti in corso (vedi metalmeccanici) nonché dai numerosi provvedimenti legislativi di questi anni di progressiva riduzione dell’insieme delle normativa a tutela dei lavoratori.
Intanto la Fiar Chrysler in questi giorni è stata costretta, dal governo americano, a richiamare oltre un milione di vetture per problemi al cambio: e meno male che Marchionne a detta di Landini…”è un manager eccellente”!
Intanto, domani compiono 13 anni le balle delle Fiat sul fantomatico rilancio di Pomigliano: il 24 aprile 2003 (supportato da Fiom, Fim. Uilm ecc. l’azienda presento a Romano Prodi (sic) il c.d. “piano straordinario quinquennale 2003/7 per il rilancio di Pomigliano con l’accentramento il loco della produzione mondiale Alfa Romeo… stiamo ancora aspettando!
Slai cobas – coordinamento provinciale – Pomigliano d’arco, 23 aprile 2016
Quando si regala il dito all’azienda questa fa il suo ‘mestiere’ e si prende tutta la mano!
Non fanno il loro mestiere i ‘sindacati’ che svendono l’orario e i diritti dei lavoratori !
SCIOPERO DI 8 ORE AL SABATO ( il 9 e il 16 aprile)
PER OGNI TURNO DI LAVORO
Dallo scorso gennaio l’azienda ed i ‘suoi’ sindacati (i ‘firmatari’ degli ‘accordi a perdere’) pretendono di imporre le 48 ore settimanali avviando di fatto anche in Lear un illegittimo regime di flessibilità selvaggia - stile Fiat di Marchionne - con lo stravolgimento dell’orario e delle modalità di lavoro nonché dell’insieme dei diritti a tutela dei lavoratori stessi.
Questa grave situazione che si è determinata, unitamente all’eccessiva ed altrettanto illegittima gravosità dei ritmi e delle modalità di lavoro sta già sottoponendo i lavoratori a grave stress psico-fisico e grave esposizione a rischio di patologie da lavoro e professionali già evidenziate.
A proposito:
Slai cobas Lear Corporation Caivano
Slai cobas - coordinamento provinciale di Napoli
Caivano, 8 aprile 2016
Al sindaco di Arese Michela Palestra
Lo ha ricordato Mara Malavenda nell’affollata assemblea operaia dell’8 marzo scorso a Pomigliano d’Arco nella giornata internazionale della donna: …di quando l’assunzione delle donne in fabbrica si fermava a Cassino, e più a sud il lavoro in produzione era per … soli uomini! Già allora complici gli accordi ‘mangiadiritti’ tra azienda e Fiom-Fim-Uilm”… “anche all’ex Alfa sud (poi divenuta Alfa Lancia in seguito alla cessione a Fiat, ed oggi FCA) accadeva così. Finché le donne, in 115, quelle stesse che oggi sono presenti a questa bella assemblea, presentarono domanda di assunzione, autoorganizzate dal basso insieme a quelle (poche) che lavoravano in ufficio alla Fiat-Alfa Lancia di Pomigliano. Quelle stesse che scavalcando sindacati e partiti “maschilisti” denunciarono la Fiat per “discriminazione sessuale nelle assunzioni”… “e fu una sentenza storica quella che ottenemmo il 24 luglio 1989 (Pretura di Pomigliano d’Arco, giudice Francesco Lupo) facendo condannare la Fiat all’assunzione di tutte le 115 donne ricorrenti che, <da sole e contro tutti>, imposero una grande vittoria di civiltà, una vera e propria <pietra miliare del diritto al femminile> perché prima di allora in Italia non esistevano significativi precedenti giuridici della tutela delle donne contro le discriminazioni lavorative.
Lo ha testimoniato, tra le altre che vinsero la causa, Antonietta Abbate, dei movimenti di lotta del lavoro di Napoli. Antonietta, detta ‘Schumacher’ per la sua guida ‘briosa’ nel trasferimento della vetture finite ai piazzali di stoccaggio per la vendita - trasferita nel 2008 dalla Fiat al reparto-confino WCL di Nola: “non fu una vittoria solo nostra ma un passo avanti per tutte le donne! Ce la facemmo allora. Ce la faremo oggi”!Intanto, ha continuato, Mara Malavenda …”con l’accordo Fiat di Pomigliano ed i successivi accordi non solo coprono con pura propaganda il fatto che la produzione annua delle fabbriche Fiat oggi è ancora ferma ai minimi storici di oltre un decennio fa (670.000 vetture prodotte allora ed oggi ancora di meno) e l’occupazione è dimezzata, ma stanno derogando per contratto i diritti individuali indisponibili di uomini e donne equiparandoli a merce (come i cavolfiori, le patate o i fagioli) decostituzionalizzandoli e sottoponendoli al mercato. Figurarsi quelli delle donne (con sex work ed ‘utero in affitto’)! Per questo se le politiche delle multinazionali (tra cui l’americana FCA) esercitano una forte influenza extraparlamentare sugli Stati con l’espediente del “divide et impera” per frammentarci e controllarci meglio tutte e tutti, nostro compito come ‘donne di genere operaio’ è quello di contribuire a rompere le disgraziate logiche di divisione contrattuale, sociale e di genere!
Concetto ribadito con forza anche da Anna Solimeno, operaia Fiat, anche lei all’epoca assunta in fabbrica con sentenza del giudice del lavoro, e poi successivamente trasferita al reparto-confino del WCL di Nola: “specialmente quando la FCA di Marchionne diviene modello di riferimento governativo dell’involuzione delle leggi sul lavoro, dal jobs act alle annunciate controriforme della Costituzione”.
Grande attenzione ha suscitato tra operaie ed operai presenti all’assemblea la riflessione del professore di diritto costituzionale, Carlo Amirante, che ha presentato in anteprima i contenuti del libro da lui curato e di prossima pubblicazione (editore Zappichelli) “La Costituzione Italiana: Riforme o Stravolgimento?”.
Massimo Ferrante ha inoltre interpretato e emozionato l’assemblea con la canzone “Non lavoro più… in Fiat”, testo scritto insieme alle donne del comitato mogli degli operai FCA sui suicidi in Fiat, facente parte del nuovo c.d. “Populaj Kantoj”.
Comitato Mogli Operai - Pomigliano d’Arco, 8 marzo 2016 - SCARICA IL VOLANTINO
8 MARZO A POMIGLIANO
1989 : DONNA BATTE FIAT
2016: E VINCEREMO ANCORA