Spett.le Prefettura di BARI
Spett.le Questura di BARI-alla att.ne Ufficio DIGOS
Spett.le Polizia Municipale - BARI
Mira, 03-11- 2023
Il sottoscritto DORIGO Paolo, nato a VENEZIA il 24-10-1959, residente a Mira-VE- Via Corridoni, 4,rappresentante legale e coordinatore nazionale della organizzazione sindacale Federazione AutistiOperai aderente SlaiProlCobas federato S.L.A.I.Cobas, con la presente COMUNICA che il giorno lunedì 6novembre 2023, in occasione dello sciopero nazionale dei dipendenti autisti di mezzi pesanti della societàNothegger Intermodal Trucking srl, indetto DALLA SOLA NS.ORGANIZZAZIONE SINDACALE,regolarmente comunicato alle Autorità competenti, si svolgerà una azione di volantinaggio date ore 9 alle ore12 in Piazza della Libertà (nelle vicinanze non occupate da mezzi e dal traffico,della Prefettura diBari), volta a denunciare le carenze del sistema retributivo degli autisti ed asensibilizzare la popolazione dei problemi degli autisti e degli utenti delle strade, sarà svolto inmodo pacifico e tale da non ostacolare il percorso pedonale e il traffico della zona interessata. Sul posto referente sarà il sottoscritto. Nell'occasione sarà gradita la possibilità, se il Prefetto acconsentisse, di un incontro presso la Prefettura. Per eventuali comunicazioni precedenti la giornata di lunedì 6, contattare il sottoscritto al 320 - 3583621 danumero fisso visibile grazie.
Distinti saluti
Dorigo Paolo rlpt - cn Federazione Autisti Operai aderente SlaiProlCobas federato S.L.A.I.Cobas
Scarica pec-nothegger-bari-lunedi-6-11-2023-comunicazione-sciopero-slaiprolcobas
Cittadini, Lavoratori e Lavoratrici,
Oggi 6 e 7 novembre 2023 stiamo scioperando affinché la azienda Nothegger Intermodal Trucking dove lavoriamo da tanti anni si decida a rispettare i termini di pagamento delle retribuzioni, e perché rispetti l’obbligo di legge di retribuire le ore straordinarie, che nel nostro lavoro non sono poche, anzi. La nostra protesta oggi la portiamo a Voi, nella prestigiosa piazza ove ha sede la Prefettura di Bari, città dove lavoriamo, in quanto vogliamo rappresentarVi le problematiche del nostro lavoro e della sicurezza nelle strade che è assai problematica in questo periodo ancor più che in passato.
Il trasporto merci è sempre più assorbito, diretto, guidato e determinato dal complesso industriale e della grande distribuzione. La compressione del costo del lavoro è data non solo dalle difficoltà del “mercato”, MA dalla scientifica speculazione del padronato e dei suoi specialisti, (senza contare consorzi, agenzie interinali), ivi compresi i politici, gli avvocati azzeccagarbugli, i giudici che fanno sentenze sempre più sbilanciate, offrendo alle aziende moltissime vie di fuga giuridiche, ed ai lavoratori cercando addirittura di imporre l’onere probatorio su cose che sono palesi, per non parlare delle “interpretazioni”.
Queste gravi dinamiche, che colpiscono in generale tutti i lavoratori, in particolare i trasporti, sono ancora più gravi se si pensa che gli autisti di mezzi pesanti nella gran parte sono persone che faticano addirittura a tornare a casa nel fine settimana, dopo quattro o cinque notti trascorse a dormire sui camion.
In questo senso, il Ccnl della logistica, pur essendo applicati dalle aziende numerosi contratti nazionali molto peggiori, firmati da una varietà di “sindacati” di comodo e filo-padronali, è un capolavoro di viltà, spacciato per legge nonostante sia stato effettivamente sottoscritto da una minoranza, come nel 2018, solo 38 mila firme su 800 mila lavoratori assoggettati; pensate che • da 30 anni non viene incrementata la indennità di disagio, ferma alle 1800 lire italiane (0,93 euro) del 1991, nel’ultimo contratto nazionale;
• non c’è stato alcun incremento della trasferta negli ultimi tre rinnovi contrattuali;
• è stata introdotta una clausola illegale che esclude la contrattazione di 2° livello alle organizzazioni
che pur presenti in azienda, non sono firmatarie del Ccnl;
• il carico/scarico della merce, escluso dal Ccnl del 2013, diventa praticamente un vincolo contrattuale con la sola eccezione dei container;
• poi: l’obbligo positivo di dare lavoro fino a 6 mesi all’ autista dipendente cui viene ritirata la patente,
è stato tolto, rimane come libera possibilità dell’azienda (!!!);
• ancora, sono state ridotte sin dal 2017 le maggiorazioni per le ore straordinarie notturne e festive,
• e molti altri peggioramenti, la documentazione la trovate nel ns.sito (quello riportato sotto).
E non è un problema, chiaramente, solo economico, ma innanzitutto di dignità e di diritti lesi a una
categoria, la nostra, che patisce un numero annuale di morti sul lavoro uguale a quello di tutte le altre
categorie messe insieme !!!
Queste ed altre condizioni di disagio spiegano solo in parte la gravità del problema sicurezza sulle strade e dei mezzi, fortunatamente nella nostra Azienda questo problema non è gravato da carenze nella manutenzione dei mezzi, anzi, ma in generale i controlli sui mezzi e sulle condizioni delle strade non sono sufficienti e nonostante gli anni, il problema permane e viene a gravare anche sui cittadini e non solo su noi lavoratori.
Il nostro impegno alla regolarizzazione dei pagamenti ed al riconoscimento economico delle ore effettive di lavoro e non solo dei minimi contrattuali, lo estendiamo ai colleghi di tutta Italia, nella speranza di una maggiore coerenza e coscienza della categoria.
AUTISTI DI MEZZI PESANTI SU STRADA, LOTTIAMO CON PIU’ FORZA, UNIAMOCI MAGGIORMENTE ATTORNO
ALLA NOSTRA CENTRALE SINDACALE NAZIONALE DI CATEGORIA, LA FEDERAZIONE AUTISTI OPERAI, ad oggi l’unico
sindacato del settore che impugna sempre i contratti di 2° livello di forfettizzazione degli straordinari e trasferte.
ABOLIRE L’ARTICOLO 11 BIS DEL CCNL - ABOLIRE L’ARTICOLO 11 Comma 9 DEL CCNL
DARE VISIBILITA’ ALLE AZIONI GIUDIZIARIE CONTRO IL LAVORO NERO, LE FALSE COOPERATIVE, LO
SFRUTTAMENTO BESTIALE DEI CAMIONISTI, L’APPLICAZIONE DEI CONTRATTI PIRATA, L’INTERPOSIZIONE
FITTIZIA DI MANODOPERA
FEDERAZIONE AUTISTI OPERAI - COORDINAMENTO NAZIONALE
COBAS AUTISTI NOTHEGGER INTERMODAL TRUCKING – SEDE DI BARI
fip 05-11-2023 via argine destro canale Taglio 166/167 Marano di MIRA (VE)
Comunicato stampa
”Al sabato non si lavora”: straordinaria riuscita dello sciopero al 70% alla Stellantis di Pomigliano
PRODOTTE APPENA 200 VETTURE RISPETTO ALLE
OLTRE 500 CHE SI SAREBBERO DOVUTE COSTRUIRE
Nonostante l’azienda abbia comandato al lavoro nel 1° turno anche tutti gli addetti al turno di pomeriggio nonché, in sopraggiunta, anche i 1.200 addetti trasferiti a Pomigliano dallo stabilimento di Melfi, a fronte delle 306 vetture Panda e 206 Tonale (che normalmente si producono in ogni turno di lavoro) stamattina sono state realizzate appena 100 vetture dalla linea Panda ed altrettante (n. 100) dalla linea Tonale.
La straordinaria partecipazione dei lavoratori di Pomigliano e dei trasferiti di Melfi allo sciopero di stamane indetto da Slai cobas conferma l’irricevibilità della pretesa aziendale di ovviare alle note e gravi magagne tecnico- produttive con l’intensificazione dei carichi e dei ritmi di lavoro già insostenibili e che minano rovinosamente la salute dei lavoratori costretti inoltre ad operare in condizioni ambientali ed igieniche semplicemente vergognose.
Non è pensabile colmare il grave deficit impiantistico-gestionale e produttivo con l’eliminazione della mensa, che è un diritto di legge dei lavoratori non derogabile contrattualmente, per costringerli a produrre mezza ora in più a turno, nonché imporre, coi sindacati compiacenti, i 21 turni a scorrimento a cominciare dai reparti Verniciatura, Presse e Lastrosaldatura per non parlare del trasferimento coatto di 1.200 lavoratori - sotto ricatto - da Melfi a Pomigliano.
Né Stellantis potrà sostenere a lungo un ingente raddoppio del costo del lavoro (per diversi milioni di euro mensili) in funzione antisindacale pagando le trasferte e gli alberghi ai 1.200 lavoratori trasferiti sotto ricatto da Melfi a Pomigliano. Specialmente quando anche questi lavoratori, come quelli di Pomigliano, e a maggioranza come oggi, cominciano a mobilitarsi a tutela della democrazia sindacale e dei proprio diritti.
È evidente che Stellantis non potrà andare avanti a lungo con queste “gravi e grottesche manfrine” come è sempre più evidente che, con le buone o con le cattive, come sindacato e con la mobilitazione dei lavoratori riporteremo la democrazia in fabbrica: l’azienda si rassegni !
STELLANTIS POMIGLIANO: SABATO 26 AGOSTO
8 ORE DI SCIOPERO PER OGNI TURNO DI LAVORO
È decisamente irricevibile la pretesa aziendale di ovviare alle note e gravi magagne tecnico-produttive con l’intensificazione dei carichi di lavoro già insostenibili e che minano rovinosamente la salute dei lavoratori costretti inoltre ad operare in condizioni ambientali ed igieniche semplicemente vergognose.
Non è pensabile colmare il grave deficit impiantistico-gestionale e produttivo con l’eliminazione della mensa (che è un diritto di legge dei lavoratori) per costringerli a produrre mezza ora in più a turno, nonché imporre, coi sindacati compiacenti, i 21 turni a scorrimento a cominciare da Verniciatura, Presse e Lastrosaldatura per non parlare del trasferimento coatto di oltre un migliaio di lavoratori – sotto ricatto – da Melfi a Pomigliano.
Una azienda incapace di risolvere strutturali strozzature impiantistiche non può pretendere di scaricare sui lavoratori le gravi colpe gestionali che impediscono il decollo produttivo della fabbrica e ne pregiudicano il futuro.
Comunicato stampa
STELLANTIS / POMIGLIANO: 40% DI ADESIONE ALLO SCIOPERO. PRODUZIONE DIMEZZATA NONOSTANTE LA CONVOCAZIONE IN FABBRICA DEGLI ADDETTI AL SECONDO TURNO NONCHÉ DEI TRASFERTISTI DÌ MELFI.
Su un impostato di 306 Panda ne sono state prodotte stamattina solo 176 con una perdita di 140 vetture. Sulle linee della Tonale sono state prodotte 146 vetture rispetto alle 206 programmate.
Intanto anche ieri si sono verificati i soliti e consistenti ammanchi produttivi al secondo turno causati dai noti deficit impiantistici e di climatizzazione dei reparti: a fronte di un impostato di 306 Panda ne sono state prodotte 176 con una perdita secca di 130 vetture. Per la Tonale a fronte delle 206 programmate ne sono state prodotte 88 con una perdita di 118 vetture. E' evidente che a causa dei diffusi deficit tecnico-impiantistici l'azienda non riuscirà mai a recuperare la produzione persa né è sostenibile la pretesa di realizzare i recuperi intensificando ritmi e carichi di lavoro già impossibili ed estremamente dannosi per la salute; né con la pretesa di far lavorare gli addetti mezz'ora in più al giorno, né coi sabato di recupero e lo straordinario, né tantomeno - come da fonti aziendali si apprende - trasferendo a breve, al rientro dalle ferie, altri 600 operai dallo stabilimento di Melfi che si aggiungono agli altri 500 già operanti a Pomigliano.
Tenendo inoltre conto che a causa dell'estrema faticosità che ha ormai assunto il lavoro sulle linee di montaggio i circa 1.000 addetti con ridotte capacità lavorative per prevalenti patologie professionali o da lavoro sono tenuti dall'azienda inoperosi ed a prevalente cassa integrazione. L'azienda si rassegni: con le buone o le cattive riporteremo la democrazia in fabbrica per la forte tutela dei diritti dei lavoratori.
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